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Australia: Corte Suprema, dolore per ferita da motosega non è scusa per guidare ubriaco

17 febbraio 2015 | 17.39
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Respinto l'appello di un uomo accusato di guida in stato di ebbrezza per essersi messo alla ricerca di un ospedale con la propria auto, dopo essersi tagliato una mano con la motosega e cucito con ago e filo da pesca, cercando di attenuare il dolore con alcuni sorsi di gin. Il giudice: "Ammiro il coraggio e la sua tolleranza al dolore, ma non la sua capacità di giudizio"

(Infophoto) - INFOPHOTO
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Una scena horror in un film drammatico che finisce in farsa. Si potrebbe riassumere così la stramba vicenda che ha come protagonista un uomo accusato di guida in stato di ebbrezza per essersi messo alla ricerca di un ospedale con la propria auto, dopo essersi tagliato una mano con la motosega, cercando di attenuare il dolore con alcuni sorsi di gin. La Corte Suprema ha però respinto l'appello dell'uomo, fermato dalla polizia per non aver rispettato uno stop ed essere risultato ai controlli dei livelli di alcool nel sangue con un tasso tre volte superiore al limite.

La vicenda risale al febbraio 2014. Timothy Withrow vive a Port Willunga, vicino ad Adelaide. Sta sistemando il giardino, forse un cespuglio, quando si ferisce la mano usando la motosega. Decide allora di cucirsi il taglio come Rambo, con ago e filo da pesca, avendo chiamato due ospedali che, a causa di un sovraccarico di urgenze, non sarebbero intervenute prima di 10 ore.

Ma il dolore è molto forte, decide quindi di bere alcune sorsate di gin per sopportarlo. Il taglio è profondo, forse conviene disinfettarlo, pensa. Con cosa? Gin, naturalmente. Come nei film. Non riuscendo a contattare la moglie, non ha (dal suo punto di vista) alternative: prende la propria auto per andare in ospedale. Un tragitto 'letale' per l'uomo, che viene fermato dalla polizia per non aver rispettato uno stop.

Gli viene così sospesa la patente, peraltro non totalmente valida, in quanto statunitense, e inizia la vicenda legale. La sospensione di minimo 12 mesi avrebbe potuto essere ridotta, se il reato fosse stato considerato "irrilevante". Ma la Corte Suprema ha respinto l'appello, scegliendo di concordare con la sentenza precedente secondo la quale Withrow poteva scegliere altre opzioni, invece di mettersi alla guida: chiamare un taxi o chiedere aiuto a un vicino di casa.

"Ha messo in chiaro pericolo non solo se stesso, ma anche gli altri", ha detto il giudice, secondo quanto riporta la Bbc. "Ammiro il coraggio e la sua tolleranza al dolore - ha concluso - ma non ammiro la sua capacità di giudizio". E ora toccherà a un magistrato decidere la condanna.

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