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Banco Alimentare, recuperate 46mila tonnellate di alimenti nel 2021

04 febbraio 2022 | 15.47
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Dal 1989 la sua rete di 21 organizzazioni distribuisce eccedenze a 7.500 strutture che sostengono circa 1,7 mln di persone bisognose

Banco Alimentare, recuperate 46mila tonnellate di alimenti nel 2021

Dal 1989, la rete delle 21 organizzazioni del Banco Alimentare ridistribuisce gratuitamente le eccedenze recuperate da tutta la filiera (ortofrutta, industria agro-alimentare, grande distribuzione, ristorazione) a oltre 7.500 strutture caritative convenzionate (mense per i poveri, comunità per i minori, banchi di solidarietà, centri d’accoglienza etc..) che sostengono circa 1.700.000 di persone bisognose. I dati preliminari del 2021 indicano che sono state recuperate 46mila tonnellate di alimenti, un risultato importante a fronte del dramma della povertà alimentare che secondo le rilevazioni Istat, colpisce nel nostro paese 5,6 milioni di individui, un milione in più a causa della crisi dovuta alla pandemia.

Il settore in cui i recuperi, da parte della rete Banco Alimentare sono maggiormente cresciuti si conferma, anche nel 2021, quello della Grande Distribuzione Organizzata, dove si è passati da circa 5mila tonnellate nel 2016 (anno di entrata in vigore della Legge Gadda) a oltre 12mila nel 2021, grazie all’aumento di punti vendita virtuosi. Banco Alimentare diffonde i dati in occasione della nona Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare del 5 febbraio. “Giornate come questa servono per riflettere su un utilizzo più consapevole e sostenibile delle risorse disponibili, in primis il cibo – afferma Giovanni Bruno, presidente della Fondazione Banco Alimentare onlus – ma l’attenzione allo spreco alimentare deve essere mantenuta alta tutto l’anno".

L'Italia, ricorda il presidente della Fondazione Banco Alimentare onlus, "è stato il primo Paese al mondo a dotarsi di una legge che presenta un approccio strategico al problema dello spreco alimentare, la legge 166 del 2016 detta Legge Gadda: ha certamente favorito la diffusione di una cultura del recupero, in una logica di economia circolare, perché sempre più cittadini dimostrano di essere sensibili a questi aspetti. Ci auguriamo però che i comportamenti dei singoli, ancora in buona parte responsabili dello spreco attuale, siano rivolti tutti i giorni a limitare la quantità di cibo buttata nella spazzatura e che le aziende alimentari continuino a donare le eccedenze, fisiologiche in un processo di produzione, ma sostegno prezioso per tante persone in stato di bisogno”.

Il recupero delle eccedenze alimentari contribuisce a sostenere le strutture caritative che aiutano chi è in difficoltà ma ha anche un impatto concreto sulla sostenibilità ambientale: 54mila tonnellate è la cifra del risparmio di CO2 ottenuto grazie all’attività di Banco Alimentare nel 2021.

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