Mario Draghi tira le prime somme dallo storico annuncio del Qe lo scorso 22 gennaio. La Bce "ha già visto alcuni effetti positivi", ha sottolineato il presidente dell'Eurotower in audizione alla Commissione Affari Monetari del Parlamento Europeo.
Mario Draghi tira le prime somme dallo storico annuncio del Qe lo scorso 22 gennaio. La Bce "ha già visto alcuni effetti positivi", ha sottolineato il presidente dell'Eurotower in audizione alla Commissione Affari Monetari del Parlamento Europeo.
Ma la tenuta di Eurolandia non è fuori pericolo. Le carenze sul fronte della convergenza economica nell'Eurozona "mettono ancora a rischio il successo a lungo termine dell'unione monetaria in caso di choc importante", afferma Draghi. E, dice, "ci sono due risposte complementari per affrontare questa situazione: in primo luogo, le economie degli Stati membri dell'area dell'euro devono diventare più resistenti" grazie a "finanze pubbliche solide e a riforme decisive delle loro strutture economiche".
"Inoltre - ha aggiunto - nel medio e lungo termine, dobbiamo passare da un sistema di regole e linee guida per l'elaborazione delle politiche economiche nazionali a un sistema di ulteriore condivisione della sovranità all'interno di istituzioni comuni, così da rafforzare la nostra gestione della politica economica".