Alessandro Bezzi, neo eletto presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, ha di fronte a sé alcuni obiettivi a breve e media scadenza, partendo dal nuovo Piano di regolazione dell'offerta per il triennio 2017-2019. Bezzi infatti, punta a conquistare nuove fette di mercato in Italia e all'estero, oltre che a rafforzare le azioni in quei mercati esteri dove il prodotto già consegue ottime performance.
Il Piano di regolazione dell'offerta è "il nostro primo punto di riferimento per mantenere un indispensabile equilibrio tra un'ordinata gestione dei flussi produttivi e la domanda interna e internazionale, - spiega Bezzi all'Adnkronos, dal Cibus di Parma- perché è principalmente a questo che si lega la possibilità della valorizzazione di un'eccellenza che si traduca in reddito reale per i produttori, che solo dopo 18 mesi di crisi hanno visto un apprezzabile rialzo delle quotazioni". In particolare poi, il presidente intende raggiungere con la squadra che lo affianca, l'obiettivo di un'adesione al 66% adesione ai piani produttivi.
Sul fronte estero Bezzi è inoltre convinto che sia possibile "mordere nuove fette di mercato, ad esempio nell'America del Sud e in Russia (se cesserà l'embargo) e inoltre, investire di più dove ci conseguono già buoni risultati".
"Rafforzeremo ulteriormente le azioni sui quei mercati esteri che - prosegue - nel 2015 hanno registrato una crescita complessiva eccezionale, pari al 13,2% (+34% negli Usa), anche in virtù di elementi straordinari sui quali occorre puntare ad innestare azioni che stabilmente garantiscano comunque una espansione". Senza tralasciare il mercato interno dove - ricorda Bezzi - il Consorzio del Parmigiano Reggiano "ha messo in pista un progetto per dare una forte botta sul mercato nazionale attraverso varie azioni di promozione con una pubblicità mirata".
Quanto al negoziato Ttip sul libero scambio commerciale tra Unione europea e gli Usa, Bezzi ritiene che "non bisogna mollare. Vedo positivo anche se, è chiaro che non è facile, ma, dal punto di vista nostro, credo che l'etica e la passione possano portare a vincere".
"Insieme a questi elementi - sottolinea Bezzi - i nostri obiettivi primari restano la qualità assoluta del prodotto, la sua tracciabilità, le azioni di vigilanza dagli allevamenti ai punti vendita, unitamente allo sviluppo di quel 'Progetto Qualità' che riguarda le aree di montagna ed è finalizzato alla migliore valorizzazione di una produzione rispetto alla quale non esistono sostanziali alternative in zone che scontano anche più alti costi produttivi".
