Itinerari a piedi, in bicicletta o in gommone alla scoperta di una “città sott’acqua”. Dalle antiche fonti e all’acquedotto risalenti ai tempi dei Romani alla Grotta del Ninfeo fino ai percorsi lungo il Reno
Le antiche fonti di Bologna come la Cisterna di Valverde o la Fonte della Remonda; canali all’aperto come il Savena o quello delle Moline e vie d’acqua sotterranee come l’acquedotto romano o il torrente Aposa; la Grotta del Ninfeo con la rarità di una stanza ipogea naturale quasi intatta, la ghiacciaia di Palazzo Maccaferri, la Cripta di San Zama. E ancora i centri termali di San Petronio, di San Luca o Felsinee. E’ una Bologna “sott’acqua” per lo più sconosciuta ai turisti quella che si può ammirare percorrendo a piedi, in bicicletta ma anche in gommone e in canoa specifici itinerari predisposti dal comitato Bologna Wellness delle Acque, nato per valorizzare un antico tesoro fatto di corsi d’acqua, cisterne sotterranee, chiuse, canali.
Un’iniziativa che svela un patrimonio artistico che rende Bologna una sorta di piccola Venezia dimenticata. I percorsi sono tutti consultabili sul sito bolognawellnessdelleacque.it: da quello lungo il canale del Reno a quello sul Navile fino alle vie delle lavandaie. Senza dimenticare fontane, giardini, orti botanici e il porto cittadino. (Adnkronos/Travelnews24.it)