"Sono stati ritenuti insussistenti i presupposti per una ordinanza urgente. Occorreva modulare il divieto solo per le aree sensibili, non indiscriminatamente per l'intero territorio comunale. Un provvedimento siffatto poteva mettere ingiustificatamente in ginocchio un'intera categoria, che opera nel pieno rispetto della legge vendendo prodotti perfettamente legali che offrono ogni misura di sicurezza". Lo dice a Labitalia l'avvocato Marcello Giuseppe Feola che aveva depositato un ricorso dinnanzi al Tar Roma contro il divieto di petardi e fuochi di artificio, con istanza di decreto monocratico urgente che doveva essere emesso entro oggi.
"Il Tar Roma -spiega- con un decreto ha accolto il ricorso proposto avverso l'ordinanza del sindaco di Roma Virginia Raggi che vietava l'uso dei fuochi d'artificio. E' pertanto consentito l'uso di fuochi artificiali in tutto il territorio comunale. Il ricorso è stato proposto da numerose rivendite di articoli pirotecnici di Roma con il coordinamento dell'ASS.P.I. (Associazione Pirotecnica Italiana)".
Il ricorso al Tar, a firma degli imprenditori pirotecnici, "era volto ad ottenere la revoca dell'ordinanza numero 145 emessa il 22 dicembre dal sindaco di Roma Virginia Raggi che dal 29 di questo mese e fino al 1 gennaio 2017 dispone il divieto assoluto su tutto il territorio comunale di 'usare materiale esplodente, utilizzare fuochi artificiali, petardi, botti, razzi e simili artifici pirotecnici e in genere artifici contenenti miscele detonati ed esplodenti' ed ancora di 'usare materiale esplodente anche cosiddetto declassificato a meno di metri 200 dai centri abitati, dalle persone e dagli animali'".
