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Capasa (Cnmi): "La moda riparte in modo deciso, da Italia spinta al fisico"

22 febbraio 2022 | 20.58
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(Fotogramma)
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(di Federica Mochi)

"La moda sta ripartendo in maniera decisa, forte. Scommettiamo sul controllo di questa pandemia, finalmente, grazie ai vaccini e a tutte le misure messe in campo". A dirlo all’Adnkronos è Carlo Capasa, presidente della Camera nazionale della moda italiana, all’inaugurazione del Fashion Hub che segna il fischio d’inizio della fashion week milanese, in calendario fino a lunedì prossimo. "C’è molta energia nell’aria - evidenzia Capasa - tutti hanno voglia di tornare a respirare l’odore degli abiti, delle sfilate. Poi abbiamo il digital, che consentirà a 50 milioni di persone di partecipare" da remoto "ma il momento fisico è importante e tutti lo stanno percependo". Per il numero uno di Cnmi a fare la parte del leone nel ritorno agli show fisici è l’Italia.

"Il nostro Paese - osserva - sta dando una grande spinta a questa idea di tornare al fisico con tante sfilate. A Milano ce ne saranno quasi 60, e poi tanti eventi, quasi 170, e 800 showroom aperti in tutta la città. Inoltre accoglieremo anche tutti quelli che vogliono venire a Milano ma non hanno il vaccino europeo, che potranno accedere agli eventi con il tampone. Grazie a tutto questo possiamo dire che stiamo esprimendo grande energia per la moda nel mondo".

Anche i buyer e la stampa internazionale sono tornati a Milano in pompa magna, segnale che il settore ha ingranato la quarta. "Ci sono tantissimi buyer, anche dalla Russia e dall’Ucraina" evidenzia Capasa, che sulla crisi in corso osserva: "Come tutti abbiamo paura per quello che sta accadendo. Innanzitutto perché ora non ci vuole una guerra, soprattutto per le persone e dopo due anni di pandemia". Nonostante la moda italiana stia ripartendo a destare preoccupazione è il caro energia. "La filiera soffre - rimarca Capasa -. Ho chiesto degli aiuti qualche giorno fa in audizione al Senato per l’industria della moda, che è la seconda in Italia. Dei 24 miliardi in fumo nel 2020, nel 2021 ne abbiamo recuperati 16. Ce ne mancano 8 che contiamo di recuperare quest’anno".

Tuttavia, osserva Capasa, "per essere competitivi abbiamo bisogno di calmierare i costi dell’energia e capire come aiutare quella parte della filiera che ha costi enormi per la logistica. Dobbiamo aiutare i piccoli a monte, ossia quelli che fanno materie prime e retail, che sono i comparti che soffrono di più. Dobbiamo essere lucidi - conclude - perché in questo momento bisogna tenere in piedi una filiera che aiuta la seconda industria italiana ad essere leader nel mondo".

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