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Cartella esattoriale, tutti i trucchi per impugnarla

29 dicembre 2016 | 08.57
LETTURA: 3 minuti

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La notifica di una cartella esattoriale può gettare nel panico molte persone. Ma grazie ad alcuni appigli, come vizi di forma e di sostanza, è possibile impugnarla. Una premessa, ricorda il portale 'La Legge Per Tutti', è tuttavia necessaria: non è possibile impugnare una cartella in qualsiasi momento, a meno che l'atto non sia inesistente (cioè affetto da una gravissima forma di invalidità).

A seconda che la cartella si riferisca a violazioni del codice della strada, a contributi previdenziali Inps o Inail, a tasse o tributi statali o comunali, esistono delle scadenze da rispettare.

Importante è individuare il tipo di vizio. Se la tassa o la sanzione è davvero dovuta (ipotizzando che si sia già provveduto al pagamento o se l'importo calcolato è superiore a quello effettivamente dovuto) si dovrà ricorrere a un commercialista o a un legale: è il caso del 'vizio di merito'.

Il 'vizio di forma' si configura invece nel caso in cui si voglia capire se l'Agenzia delle Entrate ha rispettato le regole e la procedura imposta dalla legge per richiedere tali pagamenti.

Uno dei vizi più frequenti nell'ambito delle cartelle esattoriali è poi il difetto di notifica: significa che il postino non ha rispettato le formalità imposte dalla legge e che devono precedere la consegna dell'atto. Quest'ultimo deve essere consegnato nelle mani del destinatario e, in caso di sua assenza, deve essere consegnato nelle mani di un familiare convivente. Se manca anche il familiare convivente, l'atto deve essere consegnato nelle mani del portiere.

Il postino deve quindi rispettare un vero e proprio 'ordine gerarchico', dando conto dei tentativi effettuati secondo queste regole nella relata di notifica posta alla fine della cartella. Inoltre, se è vero che il difetto di notifica legittima l'impugnazione della cartella di pagamento, è vero anche che, opponendosi, non si fa che provare di avere conoscenza dell'atto. In altri termini, l'impugnazione sana ogni vizio di notifica. In questo caso, suggerisce il portale, occorre fare finta di non aver ricevuto nulla.

Se poi l'Agente della riscossione dovesse procedere con un pignoramento, un'ipoteca o un fermo, non resta che opporsi all'esecuzione, contestando la nullità della notifica della cartella esattoriale.

Altro aspetto da non trascurare è la relata di notifica, che deve essere apposta alla fine della cartella e mai sul frontespizio dell'atto. In quest'ultimo caso, la notifica sarebbe nulla.

Questo perché la relata ha la funzione di certificare in che modo e quando è stata effettuata la notifica; se venisse posta solo sulla prima pagina dell'atto, servirebbe a provare tutt'al più che è stata consegnata al destinatario solo quella pagina e non tutte le altre.

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