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Casa Bianca: “Mai più campagne di vaccinazione per coprire le operazioni della Cia”

20 maggio 2014 | 14.53
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Una precisazione che si è resa necessaria dopo le gravi conseguenze prodotte dal tentativo di localizzare Osama Bin Laden con la copertura di una indagine sull’immunizzazione dall’epatite

(foto Infophoto) - INFOPHOTO
(foto Infophoto) - INFOPHOTO

La Casa Bianca ha promesso che mai più verranno usate campagne vaccinali per coprire operazioni della Cia. Una precisazione che si è resa necessaria dopo le gravi conseguenze prodotte dal tentativo di localizzare Osama Bin Laden con la copertura di una indagine sull’immunizzazione dall’epatite.

“L’agenzia non farà alcun uso di campagne vaccinali e di operatori per i vaccini... né cercherà di ottenere o studiare Dna e altro materiale genetico ottenuto tramite questi programmi”, ha assicurato Lisa Monaco, assistente del presidente Barack Obama per la sicurezza interna e il controterrorismo.

La risposta era stata sollecitata da una lettera firmata nel gennaio 2013 dai decani di 12 scuole per la sanità pubblica, che sottolineava “le gravi conseguenze collaterali ai danni della comunità per la sanità pubblica” derivate dall’operazione Cia. Conseguenze che hanno colpito in particolare i programmi di vaccinazione dalla poliomelite.

Tre anni fa la Central Intelligence Agency si era servita del medico pachistano Shakil Afridi per cercare di ottenere fluidi corporei di parenti di Bin Laden, da cui estrarre il Dna. Come copertura era stata usata un’indagine sull’immunizzazione dall’epatite nella città di Abbottabad, dove si nascondeva il leader di al Qaeda. Lo sforzo non diede risultati, ma successivamente Afridi è stato condannato dalla giustizia pachistana a 23 anni di carcere per tradimento.

La vicenda ha inoltre contribuito all’ostilità di gruppi estremisti islamici contro le vaccinazioni per la poliomelite. Diversi operatori vaccinali sono stati uccisi dai talebani in Pakistan, dove l’anno scorso si è registrato un picco di 83 nuovi casi della malattia, più di Nigeria e Afghanistan dove la polio è endemica. Due settimane fa, l’Organizzazione mondiale della sanità ha lanciato un allarme globale per la diffusione della polio in dieci paesi di Asia, Africa e Medio Oriente, evidenziando i casi di Pakistan, Siria e Camerun.

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