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Caso Denise, intercettazione shock della sorellastra Jessica: ''L'ha uccisa mamma''

06 dicembre 2014 | 08.28
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E' stata riferita ieri in aula al processo dal perito della Corte d'appello Massimo Mendolia. Per l'avvocato della madre di Denise, Giacomo Frazzitta, quelle intercettazioni "sono la prova provata che Jessica è a conoscenza di fatti

Caso Denise, intercettazione shock della sorellastra Jessica: ''L'ha uccisa mamma''

"Quanni eramu a casa a mamma l'ha uccisa a Denise", cioè "quando eravamo a casa, la mamma ha ucciso Denise". E' uno dei passaggi dell'intercettazione ambientale dell'11 ottobre 2004 tra Jessica Pulizz i, la sorellastra di Denise Pipitone, imputata per la scomparsa della bambina avvenuta l'1 settembre 2004, e la sorella Alice.

L'intercettazione è stata riferita ieri in aula al processo dal perito della Corte d'appello Massimo Mendolia. Per l'avvocato della madre di Denise, Giacomo Frazzitta, quelle intercettazioni "sono la prova provata che Jessica è a conoscenza di fatti".

Sono passati esattamente dieci anni dalla scomparsa di Denise Pipitone e il caso resta ancora un giallo. Tante le piste seguite invano che ad oggi non hanno ancora portato a far luce sulla vicenda. Una vicenda che inizia il 1 settembre del 2004 a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani. Mancano pochi minuti a mezzogiorno e la nonna di Denise sta preparando il pranzo. Ma quando l'anziana donna esce di casa, in via Domenico La Bruna per chiamare la nipotina di quattro anni, che gioca fuori con i cuginetti, non la trova. E' il primo settembre del 2004 e ha inizio il mistero della scomparsa della piccola.

- Il dramma di Denise si consuma in pochi minuti. Pochi attimi di distrazione: la nonna entra in casa e quando esce di Denise non c'e' traccia. Immediata la denuncia ai carabinieri e le ricerche. Nelle prime ore dopo la sparizione il procuratore capo di Marsala, Silvio Sciuto, che coordina le indagini e' ottimista: "La bambina e' viva e si trova in citta'", dice davanti a telecamere e giornalisti. La pista privilegiata e' quella di una vendetta privata, maturata nell'ambito familiare, fatto di contrasti e gelosie tra la nuova e la vecchia famiglia del padre di Denise.

Per tutto il mese Mazara del Vallo viene passata al setaccio. Polizia, carabinieri, reparti speciali e unita' cinofile, percorrono strade, fiumi, grotte, pozzi, anfratti. Di Denise , pero', non c'e' traccia. Alla pista privata se ne affiancano altre, come l'ipotesi legata a riti occulti o traffici di organi. Negli anni ci sono stati diverse segnalazioni, tutte rivelatesi infondate.

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