La via del ricorso da parte dell'Italia al Tribunale internazionale del diritto del mare con sede ad Amburgo sul caso marò è tecnicamente impossibile, quello che potrebbe essere fattibile è la creazione di un tribunale arbitrale, ma si tratta di un percorso "non privo di ostacoli". E' quanto spiega all'Adnkronos Tullio Treves, che di quel Tribunale è stato giudice dal 1996 al 2011, che ora insegna diritto internazionale all'Università di Milano e che è avvocato e arbitro di numerose controversie internazionali.
"Secondo me - dice - un ricorso diretto sul merito al Tribunale di Amburgo (Itlos) è impossibile, perché l'India non ha accettato la giurisdizione del tribunale. Quindi, la giurisdizione obbligatoria senza il consenso dell'India si potrebbe ottenere non per il Tribunale del mare, ma per un tribunale arbitrale formato presumibilmente da cinque arbitri, che funziona sempre nel quadro della Convenzione di Montego Bay sul diritto del mare".
A questo punto, una volta chiesta la costituzione di questo tribunale ad hoc, spiega ancora l'ex giudice della Corte di Amburgo, "è possibile chiedere al Tribunale del diritto del mare misure cautelari, come un ordine di liberazione urgente" di Salvatore Latorre e Massimiliano Girone. (segue)