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Caso Pfas, Lorenzin: "A dicembre direttiva Ue"

23 settembre 2017 | 16.56
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(Fotogramma)
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"Su richiesta dell'Italia abbiamo avviato un percorso europeo che porterà, con una collaborazione con la Commissione europea e l'Organizzazione mondiale della sanità, ad una direttiva che arriverà nel mese di dicembre e che fisserà dei parametri europei". Lo annuncia il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, oggi a Roma parlando in merito alla questione Pfas in Veneto.

"Fissare parametri europei è estremamente importante per il concetto di filiera perché io mangio e bevo prodotti che vengono da tutta l'Europa e quindi la presenza o meno di alcune sostanze deve essere uguale dappertutto. Anche perché - sottolinea il ministro - i bacini di acqua comunicano l'uno con l'altro e quindi è una questione che riguarda tutti i cittadini europei e non soltanto quelli italiani".

La ministra ha poi replicato alle affermazioni del governatore del Veneto, Luca Zaia: "Solitamente se c'è una preoccupazione di questo tipo da parte di un presidente, come è avvenuto in passato quando abbiamo scoperto i dati del Pfas, alzi il telefono e ne parli con il tuo ministro. Questa è una polemica che non mi piace, è un modo di fare che non serve a nessuno, in primis ai cittadini della regione Veneto".

Quella sui Pfas, continua, "è una polemica incomprensibile perché abbiamo da sempre condiviso tutti i singoli passaggi con la Regione Veneto e le istituzioni nazionali scientifiche e ambientali. Quelle di Zaia sono state affermazioni completamente decontestualizzate e illogiche . Il ministero della Salute è fin dal primo giorno, il 13 maggio del 2013, intervenuto nei confronti della Regione Veneto con tutta una serie di azioni e atti che abbiamo messo a disposizione, grazie all'Iss e il meglio delle competenze nazionali".

"Abbiamo individuato insieme alla Regione - spiega - un percorso di sostegno di analisi delle acque, di screening ai cittadini per garantire che l'acqua che esce e uscirà dai rubinetti del Veneto e non solo, sia sicura. Abbiamo fissato parametri ricorrendo a un principio di precauzione rispetto alla letteratura scientifica mondiale, abbiamo dato indicazioni, partecipiamo a tutti i tavoli. Abbiamo chiesto all'Oms e alla commissione salute - continua il ministro - di fissare a livello europeo dei parametri standard, abbiamo fatto un decreto con il ministro dell'Ambiente che riguarda tutto il piano delle acque".

"Insomma - chiosa Lorenzin - è stato fatto un grossissimo lavoro, stanziati milioni e milioni di euro sia per la parte delle acque sia per gli screening ai cittadini per aiutare e sostenere la Regione Veneto. Sinceramente non sono riuscita a comprendere il motivo di questa polemica".

Per quanto riguarda i costi, aggiunge, "sono stati stanziati fondi per 90 milioni di euro in cooperazione con altre strutture. Precisamente 30 milioni di euro a carico del ministero dell'Ambiente, 30 della Regione Veneto e altri 30 a carico dei soggetti gestori del servizio idrico integrato".

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