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Animali: Chef Rubio con il Wwf per salvare i gorilla

03 settembre 2018 | 17.00
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Chef Rubio durante la sua esperienza a Dzanga-Shanga
Chef Rubio durante la sua esperienza a Dzanga-Shanga

“Salvare i Gorilla vuol dire preservare la nostra umanità. Ho intrapreso il mio viaggio al fianco di Wwf Italia con l'intenzione di tornare alle origini di quella natura umana che oggi sembra andare verso l'estinzione". Così Chef Rubio che oggi, insieme con il Wwf, lancia una nuova campagna in difesa dei gorilla sotto scacco dei bracconieri: in soli 8 anni, infatti, abbiamo perso il 20% della popolazione del gorilla di pianura occidentale (Gorilla gorilla).

L’idea nasce da un’esperienza diretta che Chef Rubio ha vissuto di recente visitando proprio uno dei tanti progetti di conservazione e difesa delle specie che il Wwf porta avanti in tutto il mondo, quello che tutela la Riserva naturale di Dzanga-Sangha nella Repubblica Centrafricana.

Da questa esperienza è nato il desiderio di sostenere l’impegno del Wwf e lanciare il messaggio in difesa dei gorilla che in quell’area vengono protetti con un investimento massiccio di risorse per formare ranger e sorvegliare l’area, aiutare le comunità locali nelle attività di educazione ed economiche come l’eco-turismo, studiare il comportamento della specie e le interazioni con le attività umane.

La campagna partita oggi sui canali social sarà attiva per due settimane e culminerà il prossimo 18 settembre con il lancio finale del video realizzato e prodotto da Chef Rubio che sarà presentato in una serata condotta da Camila Raznovich presso il Museo Maxxi di Roma, arricchita da performance di musica e parole di artisti vari tra cui Giancane, Mezzosangue, Alessandro Pieravanti, Rancore e altri ospiti che interverranno a sorpresa sul palco.

“Ho voluto percorrere a ritroso la linea evolutiva della nostra specie - racconta Rubio - e ho ritrovato l'essenza dell'umanità perduta nei gesti primordiali e istintivi dei gorilla, nelle cure degli esemplari mamme, nella maestosa saggezza del maschio Silver Back, nei giochi tra i cuccioli, nella loro curiosità esplorativa verso il diverso, verso noi esseri umani che stavamo li a guardarli immobili e in silenzio. Consapevoli che ogni crimine contro i gorilla è un crimine contro noi stessi".

La popolazione di gorilla che potrà beneficiare della raccolta fondi avviata con la campagna “Adotta un Gorilla - Io sto con la Natura” (wwf.it/savegorillas) appartiene a una specie particolare, il gorilla di pianura: l’80% di questa specie vive ancora in territorio non protetto e a maggior rischio di bracconaggio.

Negli ultimi 25 anni, la popolazione dei gorilla di pianura occidentale è diminuita più del 60% e se continua l’attuale trend di scomparsa prima della fine di questo secolo (entro il 2070) sarà rimasto solo il 20% dei gorilla che oggi vivono nelle foreste del centro africa. La Iucn (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) classifica i gorilla di pianura occidentale come specie “critically endangered” (a rischio critico d’estinzione), una specie quindi vicinissima alla soglia dell’estinzione.

Una perdita ancora più grave se si pensa che i gorilla condividono con l’uomo il 98% del proprio Dna. In alcune foreste dell’Africa Centrale abbiamo già perso il 90% dei gorilla, una tragica scomparsa dovuta al bracconaggio, ad epidemie e alla distruzione dell’habitat. Secondo gli scienziati, anche se venissero rimosse oggi tutte le minacce per la sopravvivenza dei gorilla, alla specie servirebbero almeno 75 anni per uscire dalla condizione di specie in pericolo.

La Riserva di Dzanga-Shanga, in oltre 3.000 chilometri quadrati protegge 2.215 gorilla. Nel 2017 l’attività antibracconaggio sostenuta dal Wwf ha consentito di eliminare dal territorio oltre 30.000 lacci, sequestrato oltre 2.700 munizioni, 189 armi. Sono state inoltre sequestrate 23 zanne di elefante, oltre 1 tonnellata di bushmeat derivata principalmente dall’uccisione di gorilla ed elefanti. Il team dei ranger della Riserva, circa 36 guardie sorvegliano ogni giorno oltre 1.800 chilometri quadrati di territorio.

Gli sforzi del Wwf per tutelare la Riserva di Dzanga-Shanga assumono un’importanza particolare poiché l’area si trova all’interno del bacino del Congo, considerato l’Amazzonia africana. Al centro occidentale del continente africano, è la regione col più alto tasso di biodiversità con 1.000 specie di uccelli diversi, 400 specie di mammiferi e ben più di 10.000 specie di vegetali di cui il 30% endemico.

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