Roma, 8 feb, (Adnkronos Salute) - Prosegue il pesante botta e risposta fra Woody Allen e la figlia Dylan Farrow. Oggi la replica del regista alle accuse di violenza sessuale lanciate la settimana scorsa dalle pagine del 'New York Times', e subito una nuova intervista della giovane ragazza, che non molla e afferma di essere nel vero. "Commentare una situazione del genere è sempre difficile perchè non si hanno sufficienti elementi, ma certamente a 27 anni è ancora possibile trovare la propria pace interiore. Qualunque sia il motivo che l'ha spinta a fare queste accuse, sia che siano vere, sia che si tratti solo di una vendetta familiare, per il bene della ragazza occorre che ritrovi la serenità". A dirlo all'Adnkronos Salute è Anna Oliverio Ferraris, docente di Psicologia dello sviluppo all'università Sapienza di Roma.
Secondo l'esperta "certamente si potrebbe definire sospetto il fatto che queste accuse siano state tirate fuori proprio a poche settimane dalla cerimonia degli Oscar, che potrebbero dare ad Allen nuova notorietà e prestigio. I tempi sono importanti. Ma è un elemento sospetto sia se la violenza fosse avvenuta davvero, sia se invece ci fosse del vero nelle accuse di Allen alla madre di Dylan". Il regista ha infatti definito Mia Farrow "una madre forte che ha insegnato a una bambina vulnerabile di sette anni a odiare il padre". Secondo la psicologa, comunque, in generale per essere risolti al meglio "tutti i traumi infantili dovrebbero essere affrontati prima, verso i 18 anni. E in generale, prima si interviene e meglio è. Ma a 27 si ha ancora la possibilità di lavorare su se stessi e di arrivare finalmente alla tranquillità interiore. Questa è la cosa più importante per il bene delle ragazza. Ma purtroppo, a oggi, il fatto di rivangare il passato in continuazione dimostra che questi ipotetici traumi non sono mai stati superati, di qualsiasi tipo siano".
