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Cinema si cambia, nella nuova fondo da 400 milioni e stop alla censura sui film

28 gennaio 2016 | 20.37
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Dario Franceschini - (fotogramma)
Dario Franceschini - (fotogramma)

Dopo decenni è arrivata la nuova legge sul cinema che dà strumenti nuovi e maggiori risorse a tutto il circuito che ruota attorno all'industria cinematografica. Ad illustrarla, al termine del consiglio dei ministri che l'ha approvata, è il titolare dei Beni culturali e del Turismo Dario Franceschini che ha sottolineato l'impatto innovativo di questo disegno di legge delega che, fra gli interventi clou contiene un aumento di 150 milioni di euro nel Fondo unico per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e l’audiovisivo, che giunge così a 400 milioni di euro. Una cifra "sotto la quale non si può scendere", ha assicurato Franceschini.

Ecco in pillole le novità.

NASCE IL FONDO UNICO CINEMA E AUDIOVISIVO: viene creato il 'Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e l’audiovisivo', per sostenere gli interventi per il cinema e l'audiovisivo attraverso incentivi fiscali e contributi automatici che unificano le attuali risorse del Fus Cinema e del Tax Credit.

NEL FONDO 150 MILIONI IN PIÙ E MECCANISMO VIRTUOSO DI AUTOFINANZIAMENTO: il fondo è alimentato, sul modello francese, direttamente dagli introiti erariali già derivanti dalle attività di programmazione e trasmissione televisiva; distribuzione cinematografica; proiezione cinematografica; erogazione di servizi di accesso ad internet da parte delle imprese telefoniche e di telecomunicazione. Pertanto, a decorrere dal 2017, una percentuale fissa (12%) del gettito Ires e Iva di questi settori verrà destinato al finanziamento del Cinema e dell’audiovisivo. Nessuna nuova tassa ma un virtuoso meccanismo di “autofinanziamento” della filiera produttiva che viene incentivata a investire e innovare e che fa scomparire l’attuale incertezza annuale sui fondi destinati al cinema: il nuovo fondo non potrà mai scendere sotto i 400 milioni di euro annui.

AUTOMATISMO FINANZIAMENTI E REINVESTIMENTO NEL SETTORE: la nuova Legge Cinema abolisce le commissioni ministeriali per l’attribuzione dei finanziamenti in base al cosiddetto ‘interesse culturale’ e introduce un sistema di incentivi automatici per le opere di nazionalità italiana. La quantificazione dei contributi avviene secondo parametri oggettivi che tengono conto dei risultati economici, artistici e di diffusione: dai premi ricevuti al successo in sala. I produttori e i distributori cinematografici e audiovisivi riceveranno i contributi per realizzare nuove produzioni.

UN AIUTO CONCRETO PER LE PROMESSE DEL NOSTRO CINEMA: fino al 15% del nuovo Fondo Cinema è dedicato ogni anno al sostegno di Opere prime e seconde; Giovani autori; Start-up; Piccole sale. Vengono poi rafforzati i contributi a favore dei festival e delle rassegne di qualità e previsto un Piano nazionale per la digitalizzazione del patrimonio cinematografico e audiovisivo.

POTENZIATI I 6 TAX CREDIT CINEMA: la nuova Legge Cinema prevede il potenziamento del credito di imposta. Sono rafforzati i 6 tax credit per incentivare la produzione e la distribuzione cinematografica ed audiovisiva e per favorire l’attrazione di investimenti esteri nel settore cinematografico e audiovisivo.

INCENTIVI FINO AL 30% PER CHI INVESTE NEL CINEMA E NELL'AUDIOVISIVO: possono beneficiare dei 6 tax credit le imprese di produzione, distribuzione, post-produzione; i distributori che programmano il cinema italiano, incentivando la concorrenza e aumentando le quote di mercato; le imprese italiane che lavorano per produzioni straniere; le imprese esterne al settore che investono nel cinema italiano; gli esercenti che gestiscono le sale. Il Tax credit aumenta fino al 40% per i produttori indipendenti che si distribuiscono il film in proprio.

L’AUDIOVISIVO ENTRA NEL FONDO DI GARANZIA PER LE PMI, SUBITO 5 MLN: con decreto del Mise e del Mibact viene istituita una sezione speciale del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, dotata di contabilità separata, destinata a garantire operazioni di finanziamento di prodotti audiovisivi. La sezione ha una dotazione iniziale di 5 milioni di euro a valere sul Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo.

INCENTIVI E SEMPLIFICAZIONI PER CHI INVESTE IN NUOVE SALE, FINO A 100 MILIONI IN PIU’ IN 3 ANNI: il rafforzamento del sostegno al cinema e all'audiovisivo è affiancato da un intervento di incentivi per chi ristruttura e investe in nuovi cinema. Aumenterà il numero degli schermi e la qualità delle sale coinvolgendo un numero molto più ampio di spettatori soprattutto a favore del cinema italiano. Per questo viene previsto un Piano straordinario fino a 100 milioni di euro in tre anni per riattivare le sale chiuse e aprirne di nuove.

SEMPLIFICAZIONI PER LE SALE STORICHE: viene agevolato il riconoscimento della dichiarazione di interesse culturale che può avere ad oggetto anche sale cinematografiche, sale teatrali e librerie storiche. Questo consente che per favorire la conservazione e la valorizzazione delle sale storiche è possibile apporre il vincolo di destinazione d'uso.

NASCE IL CONSIGLIO SUPERIORE PER IL CINEMA E L’AUDIOVISIVO: in sostituzione della Sezione Cinema della Consulta dello Spettacolo, viene istituito il Consiglio superiore per il cinema e l’audiovisivo che svolge attività di elaborazione delle politiche di settore, con particolare riferimento alla definizione degli indirizzi e dei criteri generali di investimento a sostegno delle attività cinematografiche e audiovisive. Il Consiglio è composto da 10 membri di alta competenza ed esperienza nel settore e dai rappresentanti delle principali associazioni.

PROCEDURE PIU’ STRINGENTI PER PROGRAMMAZIONE CINEMA IN TV E INVESTIMENTI TELEVISIONI: il Governo è delegato a adottare uno o più decreti legislativi per introdurre procedure più trasparenti ed efficaci in materia di obblighi di investimento e programmazione di opere audiovisive europee e nazionale da parte dei fornitori dei servizi media audiovisivi.

SPARISCE LA ‘CENSURA DI STATO’: non più commissioni ministeriali a valutare i film, il provvedimento prevede una delega al governo per definire un nuovo sistema di classificazione che responsabilizza i produttori e i distributori cinematografici. Come già avviene in altri settori e sostanzialmente tutti i paesi occidentali, saranno gli stessi operatori a definire e classificare i propri film; lo Stato interviene e sanziona solo in caso di abusi.

DELEGA PER IL ‘CODICE DELLO SPETTACOLO’: il Governo è infine delegato a realizzare entro un anno il “Codice dello spettacolo” dove confluiranno la riforma delle fondazioni lirico-sinfoniche e il riassetto di tutti gli ambiti dello spettacolo: dal teatro, alla prosa, alla danza, agli spettacoli viaggianti e alle attività circensi.

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