Il presidente Federdistribuzione, no ad aumenti contrattuali se non supportati da interventi su produttività e flessibilità
"Nel rinnovo contrattuale si deve tenere conto della situazione di crisi che sta vivendo il settore. In queste condizioni, crediamo non ci possono essere aumenti contrattuali se non supportati da interventi su produttività e flessibilità". Così il presidente di Federdistribuzione, Giovanni Cobolli Gigli, con Labitalia, sulla 'partita' per il rinnovo del contratto dei lavoratori del commercio che l'associazione della Grande distribuzione ha 'in campo' con i sindacati, che hanno già siglato il rinnovo con le altre organizzazioni datoriali.
"Stiamo negoziando dal 2014, abbiamo ricevuto le piattaforme dei sindacati -ricorda Cobolli Gigli- e a luglio 2014 abbiamo presentato una nostra proposta per il rinnovo che prevede che appunto il fatto di dover fronteggiare l'aumento dei costi e il calo delle vendite. Possiamo ragionare -spiega- su una 'pausa' in termini retributivi, o su aumento collegato a 'recuperi', in attesa del 2017 nella speranza che la ripresa arrivi".
"Stiamo lavorando -conclude Cobolli Gigli- su questa base. Altri già firmato il rinnovo, noi invece abbiamo un altro incontro con il sindacato il prossimo 25 maggio, e lavoriamo su tutte le aperture logiche possibili visto che dopo i clienti, i lavoratori, hanno da parte nostra la maggiore attenzione".