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Colpo da 20 milioni nel caveau della banca, tra gli arrestati 4 guardie giurate /Video

19 ottobre 2016 | 09.23
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Colpo da 20 milioni nel caveau della banca, tra gli arrestati 4 guardie giurate /Video

Ci sono anche quattro guardie giurate, due coinvolte nel furto alla filiale torinese di Intesa Sanpaolo e due nel tentato furto all'istituto di vigilanza milanese 'Btv Battistolli' tra gli arrestati dalla Squadra Mobile di Torino nel blitz che portato all'emissione di 18 misure cautelari, di cui 17 già eseguite, nei confronti di altrettanti soggetti accusati di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di rapine e furti pluriaggravati. Delle 18 misure tredici sono in carcere, quattro ai domiciliari (le guardie giurate, ndr) e un obbligo di firma.

I provvedimenti giungono al termine di complesse indagini che hanno consentito di accertare i gravi indizi di responsabilità nei confronti dei soggetti ritenuti responsabili del furto pluriaggravato commesso ai danni del caveau di una filiale di Intesa San Paolo compiuto tra il 23 e il 26 aprile scorso (con un bottino complessivo stimato in circa 20 milioni di euro) e la tentata rapina aggravata, a giugno, presso la sede della sala-conta/caveau dell'istituto di vigilanza 'BTV Battistolli' di Paderno Dugnano, nel milanese.

Tra gli altri arrestati figurano due fratelli napoletani e due esperti in serrature di sicurezza, gli unici con competenze tecniche e attrezzature idonee per poter aprire la porta del caveau della banca e duplicare chiavi e telecomandi per entrare nell'istituto di vigilanza. Uno di questi ultimi è considerato la mente della banda ed era in grado di duplicare una chiave semplicemente da una foto ricevuta su Whatsapp.

Dalle indagini degli investigatori seguite al colpo compiuto alla filiale di Intesa Sanpaolo è emerso che la banda, composta da oltre 10 persone, si era introdotta nell'istituto attraverso un foro praticato nel muro perimetrale del seminterrato approfittando della complicità di due guardie giurate di un istituto di vigilanza esterno che prestavano servizio presso la sala controllo nella sede di Intesa San Paolo a Milano che avevano silenziato gli allarmi provenienti dalla sede torinese consentendo al gruppo d'azione di aprire la porta blindata che dava accesso al caveau.

Quanto al colpo sventato, la banda avrebbe inscenato la finta consegna di un pacco da parte di un corriere all'interno della società di trasporto valori della Battistolli, immobilizzando il personale addetto all'ingresso, per poi raggiungere la sala conta attraverso l'uso di copie di telecomandi e chiavi di sicurezza. Anche in questo caso vi era la complicità del personale della vigilanza. Tutto era stato programmato nei dettagli compresa la fuga, infatti sono state ritrovate delle targhe contraffatte che i malviventi avrebbero applicato ad un furgone appositamente noleggiato per allontanarsi dalla scena del crimine.

Quest'ultimo colpo è stato sventato a seguito dell'intervento della squadra mobile di Torino e Milano che il giorno stesso della progettata esecuzione, il 6 giugno scorso, aveva fatto irruzione nella base logistica della banda, una villetta a Paullo, sempre nel milanese, di due componenti del sodalizio.

Nel corso dell'operazione era stata recuperata una piccola parte della refurtiva del furto del caveau di Torino e circa 23mila euro in contanti e sequestrati armi, maschere in lattice, indumenti utili al travisamento, attrezzi atti allo scasso, duplicati di telecomandi per cancelli di sicurezza, chiavi, materiale elettronico, e telefoni cellulari con relative sim card utilizzate per creare una rete chiusa di utenti.

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