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Crisi: Coldiretti, addio dieta mediterranea, -25% olio, -7% frutta

14 marzo 2015 | 09.58
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L'analisi della Coldiretti: profondamente modificate le abitudini degli italiani che sono stati costretti a dire addio ai tradizionali prodotti base, dall’olio al vino, dall’ortofrutta alla pasta fino al pane, sceso al minimo storico all’unità d’Italia, con pericolosi effetti per la salute

 FOTO MARCO TACCA/INFOPHOTO - INFOPHOTO
FOTO MARCO TACCA/INFOPHOTO - INFOPHOTO

Addio alla dieta mediterranea. La crisi ha tagliato i consumi alimentari ma ha anche profondamente modificato le abitudini degli italiani che sono stati costretti a dire addio ai tradizionali prodotti base, dall’olio al vino, dall’ortofrutta alla pasta fino al pane, sceso al minimo storico all’unità d’Italia, con pericolosi effetti per la salute. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla spending review degli italiani nel carrello della spesa a partire dal 2008 con l’inizio della crisi.

Il crollo più pesante si è avuto per l’olio di oliva, riconosciuto unanimemente come elisir i lunga vita, con acquisti in calo del 25 per cento e consumi a persona scesi nel 2014 a 9,2 chili all’ anno, dietro la Spagna 10,4 chili e la Grecia che con 16,3 chili domina la classifica. Anche per il vino si è avuto un forte contenimento con una riduzione nello stesso periodo del 19 per cento nei consumi che adesso si aggirano complessivamente attorno ai 20 milioni di ettolitri.

Molto preoccupante è la situazione per la frutta e verdura fresca poiché, per effetto di un calo del 7 per cento i consumi per persona, nel 2014 si sono fermati a poco piu’ di 130 chili all’anno che equivalgono a non più di 360 grammi al giorno rispetto ai 400 grammi consigliati dall’organizzazione mondiale ella Sanità. Ma soprattutto si è ancora molto distanti da un’altra delle importanti raccomandazioni sugli stili alimentari, che riguarda il numero di porzioni di frutta e verdura assunte ogni giorno: in Italia solo il 18 per cento della popolazione di età superiore a 3 anni consuma quotidianamente almeno 4 porzioni di frutta e verdura.

In calo il consumo di pasta anche se gli italiani restano i maggiori consumatori per un quantitativo di circa 26 kg all’anno a persona, che è tre volte superiore a quella di uno statunitense, di un greco o di un francese, cinque volte superiore a quella di un tedesco o di uno spagnolo e sedici volte superiore a quella di un giapponese. Non è pero’ mai stato cosi basso il consumo di pane degli italiani che è sceso nel 2014 al minimo storico per un quantitativo di circa 90 grammi, pari a meno di due fettine di pane al giorno (o due rosette piccole) a persona.

Per quest'anno è attesa una ripresa dopo che gli acquisti alimentari hanno toccato il fondo nel 2014 quando sono tornati indietro di oltre 33 anni sui livelli minimi del 1981. sulla base dei consumi finali delle famiglie a valori concatenati dell’Istat. A preoccupare è anche il cambiamento nelle scelte dei prodotti da mettere nel carrello se si considera che nel 2014 è solo la spesa low cost nei discount a crescere con un aumento del 2,4 per cento rispetto all’anno precedente.

Pane, pasta, pesce, frutta, verdura, extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari si sono dimostrati infatti un elisir di lunga vita per gli italiani: che fino ad ora si sono classificati tra i piu’ longevi del mondo con una vita media che ha raggiunto i 79,8 anni per gli uomini a 84,8 per le donne.

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