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Confindustria Moda: "In terzo trimestre 2021 fatturato +18,1%, rimbalzo export +26,2% in 8 mesi"

03 dicembre 2021 | 15.04
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Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)

Nel terzo trimestre del 2021 il fatturato delle aziende rappresentate da Confindustria Moda, la Federazione italiana che riunisce le associazioni dei settori Tessile, Moda e Accessorio, registra una crescita complessiva del +18,1% rispetto al corrispondente periodo del 2020, e un aumento degli ordini del +21,3%. E' uno dei dati emersi dalla Settima Indagine relativa all’impatto del Covid-19 sulle imprese del settore, di Confindustria Moda.

Per la prima volta da quando è stata avviata la rilevazione, nel terzo trimestre 2021 la quota di aziende a campione che ha fatto ricorso agli ammortizzatori sociali risulta lievemente minoritaria, pur attestandosi su livelli sostenuti, pari al 49%, comunque in calo rispetto al 65% del secondo trimestre. Le esportazioni di tessile, moda e accessorio (Tma) nei primi otto mesi dell’anno hanno registrato un rimbalzo nella misura del +26,2% sul medesimo periodo del 2020, arrivando a circa 42,7 miliardi di euro. Tuttavia, rispetto al livello di export del gennaio-agosto 2019, si registra ancora un gap del -5,1% (-2,3 miliardi circa).

"Nonostante le grandi difficoltà che il nostro settore ha affrontato lo scorso anno, il tessile, moda e accessorio (Tma) segna ad oggi una ripresa molto positiva, anche se ancora non del tutto sufficiente per tornare ai livelli pre-pandemici - ha detto Cirillo Marcolin, presidente di Confindustria Moda, commentando i dati -. Il percorso per il rilancio dell’industria Tma Made in Italy presenta già nuovi ostacoli a partire dal forte aumento dei costi di materie prime ed energia. Anche il virus non è sconfitto del tutto e timori su possibili nuove restrizioni al turismo rappresentando un’ulteriore minaccia per la ripresa”.

Secondo i dati emersi dalla ricerca del Centro Studi di Confindustria Moda, il 70% delle aziende prese a campione sottolinea infatti un ulteriore aumento dei prezzi delle materie prime nel corso del terzo trimestre rispetto ai mesi precedenti e ben l’87% del panel ritiene che la fiammata dei prezzi impatterà sulla ripresa. Analoga preoccupazione per gli aumenti dei costi dell’energia: il 78% ritiene che andranno a condizionare il percorso di recupero delle aziende.

"Durante la pandemia - ha poi aggiunto Marcolin - si è registrato un calo sostanzioso del fatturato, sceso di quasi 25 miliardi, oltre il 23%. Riteniamo che si possa concludere il 2021 con un recupero di 15 miliardi, ma non sono ancora recuperati i dati pre Covid, con una flessione dell'8%. E' indubbio che un'inversione di tendenza c’è stata e importante, ma la situazione è a macchia di leopardo, con alcune imprese con un grosso recupero e altre, soprattutto le pmi, che soffrono. Dovremo aspettare il 2022 per vedere di recuperare il terreno perduto sul 2019".

Le imprese, ha poi fatto notare Marcolin, "saranno costrette a trovare soluzioni per diventare più strutturate, probabilmente anche attraverso progetti di aggregazione. Credo che facendo sistema possiamo realmente aggredire le sfide future e quelle che verranno. Questo può essere possibile anche con il Pnrr, anche se sappiamo che i fondi a disposizione non saranno dati a pioggia". Analizzando le elaborazioni del Centro Studi di Confindustria Moda sui dati Istat, emerge che l’area Ue cresce sul 2020 del +22,2%, restando al di sotto del -1,6% sul 2019. Similmente, l’extra-Ue cresce del +29,2% sul 2020, ma segna ancora un -7,4% rispetto al 2019. Da segnalare le performance di alcuni mercati particolarmente dinamici che hanno superato anche i livelli pre-Covid: gli Stati Uniti, infatti, registrano un +46,5% rispetto al 2020, con un +3,4% sul 2019; la Cina +64,6% sul 2020 e +23,7% rispetto al 2019; gli Emirati Arabi +94,5% rispetto al 2020 e +4,7% rispetto al 2019.

Inoltre, il cumulato dei primi 9 mesi del 2021 delle aziende rappresentate da Confindustria Moda, evidenzia un recupero del fatturato rispetto al 2020 attorno al +23%, con un divario però ancora superiore al -10% se raffrontato coi livelli pre-Covid.Rispetto al periodo pre-pandemico il 39% delle aziende afferma di aver assistito a una crescita del fatturato, l’8% è sui livelli di allora e il 53% non ha ancora ripianato il divario coi livelli pre-Covid.

Infine, guardando al futuro, il recupero medio annuo per il settore tessile, moda e abbigliamento (Tma) è previsto nell’ordine del +20,6%. Considerando che nel 2020 il fatturato del tessile, moda e abbigliamento era calato sui 75 miliardi di euro, la dinamica 2021 si traduce in un incremento di poco superiore ai 15 miliardi di euro. La stima preliminare vedrebbe dunque le vendite complessive riportarsi a 90,4 miliardi di euro. Si tratta di un recupero importante, seppur ancora parziale, dal momento che il gap con i livelli del 2019 resterebbe nell’ordine del -8%.

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