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Congresso Uil, Bombardieri cambia simboli

13 ottobre 2022 | 20.53
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Foto Adnkronos
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La Uil cambia i propri simboli. Una trasformazione che arriva dal XVIII Congresso chiamato a tracciare una nuova strada per il terzo millennio al termine del quale il sindacato avrà “cambiato pelle”. Cosi’, intanto, viene ritoccata la bandiera: al posto dello storico riferimento al “sindacato dei cittadini”, proposta al IX Congresso del 1985 dall’allora segretario generale, Giorgio Benvenuto, la confederazione opta per una nuova definizione, quello del “sindacato delle persone”. Una modifica, di fatto la terza dopo quella voluta nel ‘98 da Pietro Larizza che cambio’ il colore della bandiera da rosso ad azzurro Europa, che si accompagna anche ad un nuovo simbolo di appartenenza’: un cerchietto azzurro che ‘compendia il senso di partecipazione a una comunità che vuole essere la più ampia e diffusa possibile’.

E’ questa infatti la nuova visione, ‘'il nuovo umanesimo sociale e sindacale” ma “laico e riformista “ con cui “ripensare il modello capitalista che ormai ha mostrato la corda”, verso cui intende dirigersi la Uil di Pierpaolo Bombardieri che posiziona la confederazione sui “valori della solidarietà e dell’umanità, per rappresentare le persone, a prescindere dall’età, dalla religione, dalla provenienza geografica”. Sono le persone che “cambiano la società” dice Bombardieri che vede “possibile” in un futuro prossimo, “l’affermazione del sindacato come soggetto allargato”, che ampli la propria “visione e la propria rappresentanza”. Insomma che faccia fronte “ad un controffensiva idealista e anche un po’ utopica per rispondere agli attacchi neoliberali delle istituzioni domestiche e internazionali”, scandisce tra gli applausi dei 2700 tra delegati e ospiti, che affollano il catino della Fiera di Bologna.

Molti i dossier caldi a cui la Uil sara’ chiamata a dare risposta. A cominciare dal fisco e dalla lotta all’evasione giudicata “il male assoluto” del Paese che succhia alle casse dello Stato un gettito di 110mld di euro l’anno. “Un'equa ed efficace riforma fiscale deve partire da una svolta epocale nella lotta all’evasione fiscale attraverso il dispiegamento di una volontà politica e coinvolgendo comuni e regioni”, spiega paventando, al contrario “il rischio concreto che nei prossimi anni i 200 miliardi di euro finanziati con nuovo debito durante la pandemia, utilizzati per pagare ristori e sostegni prevalentemente destinati alle imprese e al lavoro autonomo, saranno fatti ripagare, ancora una volta, ai lavoratori dipendenti ai pensionati”. E Bombardieri propone un nuovo “calendario civile” e l’istituzione, per il 14 ottobre di ogni anno, di una Giornata nazionale per la legalità’ fiscale.

Poi le morti sul lavoro, quella strage infinita, “omicidi’, come li chiama Bombardieri, contro le quali la Uil invoca un confronto a stretto giro di posta con il nuovo governo, e la scesa in campo di una Procura speciale. “Nessuna dignità senza rispetto della vita”, ribadisce. E il lavoro stesso, “quello precario, quello pagato con salari da fame e fanno bene i giovani a rifiutarsi”, alle prese con buste paga ai minimi storici, tra bollette e inflazione: ”per dare risposte immediate ed efficaci chiediamo di detassare gli aumenti contrattuali, di detassare la prossima 13ª per tutti i lavoratori e i pensionati”, ammonisce chiedendo di “ rendere pienamente efficiente la tassa sugli extra profitti perché è inaccettabile che in un momento di crisi tutte quelle aziende che hanno generato grandi utili nell’ultimo periodo non diano il loro contributo per la ripresa del paese. Abbiate il coraggio di andare a prendere i soldi da Bigfarma e Amazon”, incalza tra gli applausi.

A chi resta indietro invece la Uil propone una rivisitazione del contestato Reddito di cittadinanza. Meglio il Reddito Universale a favore di chi non è più abile al lavoro o è privo di ammortizzatori sociali o appartiene ad un nucleo disagiato ai quali “fornire una cifra minima per fronteggiare le spese di base necessarie alla sopravvivenza”. Sulle pensioni, ancora: via a 63 anni e flessibilità per i gravosi e “si’ al salario minimo purché non indebolisca il Ccnl”.

E infine inevitabile, in un momento di profonda lacerazione, un cenno all’unita’ del sindacato: ”fare delle nostra diverse sensibilità’ elementi di ricchezza e non di rottura perché uniti siamo più forti”, dice dal palco chiudendo con un occhio alla politica e alle sue fibrillazioni in vista di un governo. ”Sara’ un segno dei tempi ma nel toto ministri quello meno gettonato e’ il ministro del Lavoro. Non se questa è l’attenzione che il governo concede al lavoro”. (dall'inviata Alessandra Testorio)

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