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Conti pubblici, Juncker: "Italia ha già 19 miliardi di spesa in più"

22 settembre 2016 | 14.27
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"Abbiamo introdotto moltissimi elementi di flessibilità. Senza la flessibilità che abbiamo introdotto, che io ho introdotto, contro tutti quelli che conoscete, l'Italia avrebbe dovuto spendere 19 mld di euro in meno quest'anno. E' flessibilità per l'Italia, e l'Italia ne chiede di più. La flessibilità per l'Italia significa 19 mld in più di spesa rispetto a quello che avrebbe potuto permettersi". Così il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, parlando davanti al Comitato Economico e Sociale Europeo, a Bruxelles.   

"Abbiamo introdotto la clausola degli investimenti, per la prima volta, nell'interpretazione del patto: l'Italia ne sta beneficiando ed è l'unico Paese in Europa a beneficiarne - sottolinea ancora Juncker - Non siamo ciechi, vediamo che il patto di stabilità deve essere in linea con il ciclo economico".

Il presidente della Commissione Europea parla anche dei migranti. "Ammiro molto l'Italia e la Grecia - dice - ma l'Italia opera meglio della Grecia, perché salva migliaia di vite al giorno, con il risultato che le navi di tutti i Paesi Ue, tranne il Lussemburgo che non dispone di navi, raccolgono i rifugiati e li portano in Sicilia, lasciando all'Italia il compito di nutrirli e ospitarli. Lo stesso succede in Grecia".

Per Juncker i Paesi europei che rifiutano di accogliere i rifugiati perché sono di religione musulmana fanno un ragionamento "inaccettabile" e, se non intendono accollarsi la propria quota di persone bisognose di protezione internazionale, allora dovranno contribuire più degli altri a difendere il confine esterno dell'Ue.

Nel Mediterraneo Centrale, dice Juncker, "qualunque sia la bandiera della nave, i migranti vengono sbarcati in Sicilia e l'Italia deve provvedere a nutrirli e a dare loro un alloggio. Per questo la ripartizione dei rifugiati deve essere fatta in maniera solidale. Ci sono Paesi che lo fanno e altri Paesi che non lo fanno, perché dicono 'noi siamo Paesi cattolici, non abbiamo posto per i musulmani'".

"Trovo - conclude - che sia un ragionamento inaccettabile: ci sono prima gli uomini, e poi le religioni, e non il contrario. E quindi bisognerà che noi ci prepariamo ad accogliere sul nostro territorio coloro che fuggono dalla guerra, dalle violenze, dalle torture e dagli stupri. Se certi Paesi non possono farlo, bisognerà che partecipino prima degli altri alla protezione delle frontiere esterne".

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