L'allarme lanciato dal presidente dell'Accademia dei Lincei. Sulla base dei suoi calcoli è nato l'appello di 100 scienziati a Mattarella e Conte
"A marzo stavamo per essere investiti da un Tir che viaggiava a 130 chilometri orari. Oggi ci sta arrivando addosso a 60 chilometri orari: abbiamo il tempo per scansarci, ma se non lo faremo ci ammazzerà lo stesso, anche se va più piano". Lo dice a 'Repubblica' Giorgio Parisi, fisico e presidente dell’Accademia dei Lincei. Sulla base dei suoi calcoli 100 scienziati italiani hanno rivolto un appello al capo dello Stato Sergio Mattarella per chiedere misure drastiche nei prossimi 2 o 3 giorni contro il Covid.
"Se non proteggiamo adesso la salute dei cittadini, tra qualche settimana saremo costretti a fare un lockdown generalizzato. E più aspetteremo più dovrà essere lungo, con conseguenze pesantissime sull’economia", dice Parisi spiegando: "Ragionevolmente, i quasi 20mila nuovi casi di oggi corrisponderanno a circa 250 morti di venerdì prossimo. Se dunque le misure prese nei giorni scorsi non dovessero rallentare questa tendenza, basta un po’ di aritmetica per calcolare che a metà novembre ci ritroveremo con 500 morti al giorno".
Per Parisi, "l’obiettivo immediato deve essere ridurre del 50% le occasioni di contatto fra le persone. Non so quali possano essere le scelte migliori: mandare a scuola metà classe la mattina e metà il pomeriggio, aprire il 50% dei negozi a giorni alterni…Sta di fatto che si deve ridurre della metà l’affollamento dei luoghi, in modo che ogni contagiato infetti una persona e non due. Certo, non è con un coprifuoco da mezzanotte alle cinque del mattino che ci si riesce. Ma lo si può fare, abbiamo ancora un po’ di tempo prima che passi il Tir".