
Nel porto di Civitavecchia il pilota romano conquista con la Sf90 Stradale il nuovo record di velocità a bordo di una nave, battendo il suo precedente primato di 12 chilometri orari, definendolo "un sogno che si realizza dopo tanti sacrifici"
È di nuovo record per Fabio Barone, il pilota romano già detentore di 6 World Guinness Record: sul ponte di volo di Nave Trieste della Marina Militare, a bordo della sua Ferrari Sf90 Stradale da oltre 1.000 cavalli, ha percorso a tutta velocità i 205 metri del ponte di volo. L'obiettivo: battere se stesso e il record di velocità a bordo di una nave, che già deteneva dallo scorso anno a Taranto. E se il 13 luglio 2024 Barone aveva raggiunto i 152 km/h sulla Portaeromobili Garibaldi, oggi a Civitavecchia sul gioiello della tecnologia e ingegneria italiana di Nave Trieste, al volante della sua Ferrari, preparata dal Team Capristo e per l’occasione con una livrea ad hoc dedicata alla Marina con il motto di Nave Trieste 'Fulge super mare', ha toccato la punta di velocità di 164 km/h, ben 12 in più rispetto al limite precedente. Un enorme passo avanti rispetto al record di un anno fa, che pure era riuscito ad abbattere di ben 7 km/h il precedente limite, detenuto dal 3 settembre del 2019, da Shea Holbrook, pilota americana che a bordo di un’altra portaerei, la Uss Hornet, era riuscita a raggiungere la velocità massima di 145 km/h (90,58 miglia orarie) guidando una Porsche Taycan.
"È una giornata unica, indimenticabile sulla nave più innovativa del mondo e con un nuovo, eccezionale traguardo raggiunto", afferma Barone. Un traguardo che, spiega il pilota, "è la realizzazione di nove mesi di lavoro, un sogno che si realizza dopo tanti sacrifici. È andato tutto bene ed è la giusta ricompensa del lavoro di una squadra che si vuole bene. Ringrazio la Marina Militare e il Capitano di Vascello, comandante di Nave Trieste, Francesco Marzi, che ci ha accolto a bordo come una famiglia, oggi e durante le prove". Per il comandante Marzi "tutto è perfettamente riuscito: dalla Ferrari Sf90 Stradale, simbolo di tecnologia italiana, all’evento di inclusione sociale. Nave Trieste rappresenta tutto questo: innovazione, Made in Italy ma anche quello che quotidianamente fanno donne e uomini della Marina Militare per la collettività".
Per Fabio Barone, da 26 anni presidente del club 'Passione Rossa', si tratta del settimo World Guinness record (dopo quelli in Cina, sulla Tianmen Mountain Road, in Romania sulla Transfagarasan, in Marocco nella Valle del Dades, a Capo Nord, quando fece meglio anche del tempo indicato Google partendo da Roma e in Grecia, al santuario di Meteora, oltre al record dello scorso anno), una doppia soddisfazione. Quella personale, per il record in sé e per essere riuscito a centrarlo esaltando, mettendo in rilievo due eccellenze del nostro Paese: da una parte Nave Trieste, l’unità più grande a disposizione della Marina Militare e dall’altra la Ferrari Sf90 Stradale, il bolide ibrido a trazione integrale, spinto da un V8 biturbo al quale contribuiscono tre motori elettrici.
Un lavoro di precisione e di grande capacità gestionale garantito da un team, quello di Barone, guidato come già accaduto l’anno scorso da un personaggio incredibile come Modesto Menabue, 40 anni di lavoro in Ferrari (dal 1978 al 2019), 520 Gran Premi di Formula 1 e un’esperienza mostruosa da motorista con quasi tutti i piloti più grandi del Circus da Prost a Berger, fino a Irvine e Raikkonen e soprattutto la triade Schumacher, Alonso, Vettel.
Un record del genere non arriva per caso. Menabue, Barone e tutti i tecnici hanno lavorato per nove mesi per raggiungere i 164 km/h. E grazie alla disponibilità della Marina Militare i test a bordo negli ultimi due giorni già avevano fatto intuire il potenziale. Mettersi al volante dei 1.000 cv della Ferrari Sf90, con l’imperativo di correre meno rischi possibili, in uno spazio limitato è davvero impresa complessa in considerazione della potenza a disposizione. E alla fine, al solito, il compromesso è stato trovato grazie alla flessibilità tecnologica della Ferrari Sf90 Stradale con l’e-manettino che garantisce l’extra boost, quello che serviva per battere il record utilizzando la modalità automatica per dare modo a Barone di concentrarsi completamente sulla frenata.
Partenza in launch control per la prima, clamorosa accelerazione, poi modalità Qualify e Race per portare la stessa accelerazione a toccare i 2G, infine il… piede di Barone: prima quello sull’acceleratore, poi entrambi su quello del freno. A completare lo spettacolo, il record e le emozioni della giornata la collaborazione di una squadra speciale, legata a un’iniziativa di inclusione sociale realizzata in collaborazione con l’Associazione Italiana Persone Down (Aipd) e intitolata “Meccanici per un giorno”. Un gruppo di ragazzi e ragazze sono intervenuti sulla vettura prelevata dall’hangar, togliendole il velo davanti a tutti gli ospiti, tra l’orgoglio generale. Un modo intelligente per aiutare persone meno fortunate con quella che viene definita la Ferrari Therapy. Il record è stato certificato dalla Federazione Italiana Cronometristi, precisamente dall’a.s.d. Cronometristi Roma, grazie alla presenza del giudice di gara Roberto Paolino.