
Il decreto di perquisizione: "Anomalie in indagini e passaggi di intercettazioni omessi". Il sospetto da un appunto a penna del padre di Sempio: "Venditti/gip archivia X 20-30 euro". La notizia anticipata dai social del Tg1
L’ex procuratore di Pavia Mario Venditti risulta indagato per corruzione in atti giudiziari. Il fascicolo della Procura di Brescia nasce da alcuni atti di indagini dei colleghi di Pavia che stanno indagando su Andrea Sempio come possibile assassino (in concorso) di Chiara Poggi, uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007. Il sospetto è che Venditti abbia archiviato in modo troppo rapido la precedente inchiesta sull’amico del fratello della ventiseienne uccisa nella villetta di via Pascoli.
Un sospetto che nasce, secondo indiscrezioni, da alcune vecchie intercettazioni e da un appunto a penna su un bloc notes ‘Venditti / gip archivia X 20-30 euro’ con la data ‘febbraio 2016’. Un promemoria che avrebbe la grafia di Giuseppe Sempio, padre del nuovo sospettato del delitto della ventiseienne, ma con la data erroneamente anticipata di un anno dato che l’archiviazione arriva solo nel 2017.
L'ex procuratore di Pavia nel 2017 avrebbe ricevuto "una somma indebita di denaro, nell'ordine di 20/30mila euro, per favorire Andrea Sempio", si evince - apprende l'Adnkronos - dal decreto di perquisizione nei confronti dello stesso Venditti, dei carabinieri Silvio Sapone e Giuseppe Spoto, di Andrea Sempio, i suoi genitori e una serie di parenti, firmato dal pm di Brescia Claudia Moregola e dal procuratore Francesco Prete.
Le indagini su Sempio condotte nel 2017 dalla procura di Pavia "sono state caratterizzate da una serie di anomalie", scrivono ancora pm e procuratore nel decreto.
In particolare i pm bresciani, competenti per gli eventuali reati commessi dai magistrati del distretto di Corte d'Appello di Milano, evidenziano "l'omissione" da parte della polizia giudiziaria incaricata delle indagini della "trascrizione di alcuni passaggi rilevanti delle intercettazioni ambientali" e "alcuni contatti opachi" tra Sempio e i carabinieri in congedo Silvio Sapone e Giuseppe Spoto, allora rispettivamente addetto e responsabile della sezione di polizia giudiziaria della Procura di Pavia. Sapone avrebbe intrattenuto con la famiglia Sempio "dei contatti non relazionati"; mentre quelli di Spoto avrebbero avuto una "durata incongrua rispetto all'attività da svolgere".
Tra le "anomalie" evidenziate nel decreto di perquisizione, eseguito oggi, i pm di Brescia citano anche "la breve durata dell'interrogatorio di Andrea Sempio" e la "verosimile conoscenza anticipata" da parte dei suoi familiari dei temi su cui sarebbero stati sentiti dai pm di Pavia. Nel decreto viene evidenziata la "formula tranchant" con cui si conclude l'annotazione d'indagine del 7 marzo 2017: "Completa assenza di elementi a supporto delle ipotesi accusatorie a carico di Andrea Sempio".
Sempio nel 2017 sarebbe stato "informato da qualcuno delle domande che gli sarebbero state rivolte", evidenziano ancora i pm.
Nel decreto di perquisizione si fa riferimento all'intercettazione ambientale di una conversazione tra Sempio e suo padre Giuseppe, captata a bordo dell'auto dell'indagato il 9 febbraio 2017, il giorno prima dell'interrogatorio. "Comunque ha detto che ti chiederà le cose che sono state depositate. Non è che...", dice il padre; "Sì lo so", risponde il figlio. "Massimo - prosegue Giuseppe Sempio - se ti infila dentro qualche domanda che non... dici: guardi io non mi ricordo, son passati dieci anni...".
Padre e figlio vengono intercettati anche il giorno successivo, subito dopo l'interrogatorio. I due si confrontano su quanto dichiarato agli inquirenti, con la famosa espressione "ne ho cannata una", rispetto a una domanda su quando Sempio avesse ritrovato lo scontrino del parcheggio di Vigevano della mattina del 13 agosto 2007, quando venne uccisa Chiara Poggi. Dopodiché l'amico del fratello della vittima, confrontandosi con il padre, osservava: "A parte che erano dalla nostra... perché mi han fatto alcune domande che io ho capito perché me le facevano...".
Sono intanto corso delle perquisizioni a casa dei genitori di Andrea Sempio, indagato nel nuovo filone d’indagine sull’omicidio di Chiara Poggi. La notizia era stata anticipata dai social del Tg1.