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Musei: Maraniello, direttori esteri imparino il 'burocratese'

13 ottobre 2016 | 17.31
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Gianfranco Maraniello, presidente di Amaci
Gianfranco Maraniello, presidente di Amaci

"Mi pare auspicabile che la direzione dei musei possa essere assunta da persone competenti a prescindere dalla loro nazionalità, così come molti sono gli esempi di italiani che si stanno affermando in analoghe posizioni all'estero. Il punto più delicato, però, è che in Italia abbiamo una quantità di norme, disposizioni e talmente tante responsabilità gestionali per svolgere un simile ruolo che spesso non richiede una profonda comprensione della lingua italiana, ma del nostro peculiare burocratese". Ironico ma non troppo il presidente di Amaci, Gianfranco Maraniello, si sofferma con l'Adnkronos sull’idea del ministro Franceschini di chiamare a dirigere i musei italiani persone che arrivano dall’estero, come previsto dalla sua riforma già in vigore.

Alla guida dell'Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani che oggi riunisce 24 tra i più importanti musei d’arte contemporanea del nostro paese, Maraniello fa poi un'analisi dell'impatto che le domeniche gratuite nei musei. "L'iniziativa ha certamente contribuito a rendere più popolari i musei e a renderli occasione di un tempo impiegato assieme a parenti e amici per condividere l'esperienza della visita e dell'incontro con l'arte. Forse la cosa più interessante è riscontrare un pubblico che fa ritorno al museo anche solo per rivedere un'opera a distanza di un mese, portando con sé il tempo della riflessione e della memoria".

"Naturalmente - aggiunge - l'iniziativa ha anche dei costi o, meglio, delle minori entrate e bisogna adeguarsi. Il Mart, ad esempio, già per il finire del 2016 e per tutto il 2017 ha programmato i propri opening delle mostre proprio in coincidenza delle prime domeniche del mese, ma garantendo una grande festa popolare dalla mattina e per tutta la giornata, incoraggiando così i fine settimana nel bellissimo contesto del Trentino".

Quanto all’arte contemporanea, in particolare, "continua a essere dominante nel mercato perché 'Il contemporaneo' - osserva Maraniello - è un valore fondante e uno status symbol in tante aree del mondo che guardano a tale fenomeno. Ho però la sensazione che in questo mercato autenticamente globale si stia facendo sempre più attenzione ad artisti che vanno consolidandosi anziché continuare a scommettere sugli emergenti. Siamo in una fase di maggiore selezione e riflessione dopo l'euforia dell'allargamento estremo dei territori del collezionismo".

Domani poi si celebra la Giornata del Contemporaneo nella sede del ministero dei Beni culturali e del Turismo alla presenza del titolare del dicastero Dario Franceschini: "Alla sua origine questa Giornata ha segnalato una sorprendente quantità di operatori in un paese che ha molte buone ragioni per investire sulla tutela del proprio patrimonio storico".

"Il contemporaneo - evidenzia il presidente di Amaci - integra questa responsabilità perché è da inquadrarsi assieme ai concetti di ricerca, produzione, coscienza del proprio tempo, ossia qualcosa che concorre a riattivare il senso delle nostre aspettative sul valore della cultura e non è un caso che da quest'anno anche la Farnesina abbia abbracciato l'iniziativa e pensi all'arte di oggi in termini di progetti di amicizia e dialogo tra i popoli".

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