Tema centrale la memoria come esperienza, tra umanità, arte e ruolo dei musei
Torna, per il suo secondo anno 'accademico' Cattedra Uffizi, corso gratuito ed aperto a tutti proposto dal principale complesso museale fiorentino. Questa edizione avrà un docente d'eccezione: si tratta del grande filosofo Giorgio Agamben, noto in tutto il mondo per l'originalità dei suoi studi, tra i vari argomenti, nei campi di estetica, linguistica, storia dei concetti, biopolitica. Agamben terrà una serie di lezioni dedicate al tema "Tra passato e presente". Le lezioni si terranno, a ingresso libero, ogni venerdi a partire dal 7 novembre fino al 12 dicembre alle ore 17 nell'Auditorium Paolucci degli Uffizi.
Concetto cardine del corso sarà la memoria, intesa però non come la capacità di un soggetto di registrare degli eventi in un archivio, ma come l’architettura stessa dell’essere umano; verranno analizzate, in questa prospettiva, anche le opere d’arte, concepite come cristalli della memoria collettiva dell’umanità, ed il ruolo del museo che le conserva, non mero "magazzino di beni culturali" ma spazio collocato appunto "tra passato e presente", luogo di un’esperienza molteplice, rischiosa e proiettata in entrambe le direzioni del tempo. Per vedere un’opera d’arte occorre in qualche modo deporre lo sguardo, lasciare che sia essa a guardare chi la osserva.
Verrà inoltre approfondita la figura di uno studioso come Aby Warburg, che, nel suo straordinario atlante Mnemosyne, ha considerato le opere d’arte come un repertorio di gesti che trasmettono la memoria dell’umanità occidentale. Lo scorso anno docente di Cattedra fu il curatore delle Antichità classiche delle Gallerie, Fabrizio Paolucci; il prossimo, invece, il corso sarà tenuto dallo storico medievalista Franco Cardini.
Spiega il direttore degli Uffizi Simone Verde: "Anche quest’anno gli Uffizi offrono, con la loro cattedra, un percorso ‘accademico’ di altissimo rilievo, e lo fanno invitando uno dei massimi filosofi viventi e massimamente influenti a livello globale, Giorgio Agamben, a parlare delle radici concettuali del collezionismo e del museo: la memoria. Come tutto ciò che esce dal rigore di Agamben, che ringraziamo per la generosa disponibilità che ha dimostrato verso gli Uffizi, sappiamo già che queste lezioni rimarranno a lungo riferimento nel dibattito e per gli studi".
Giorgio Agamben, nato a Roma nel 1942, ha insegnato in università italiane e straniere e la sua opera è tradotta in molte lingue. Negli anni Sessanta frequenta a Roma Elsa Morante, Pier Paolo Pasolini e Ingeborg Bachmann. Nel 1966 e nel 1968 partecipa ai seminari di Martin Heidegger a Le Thor. Traferitosi a Parigi dal 1970 al 1973, si lega in amicizia con Italo Calvino, Pierre Klossowsky e Guy Debord. Nel 1975 svolge ricerche al Warburg Institute a Londra. Fino al 2009 insegna presso l’Univerità Iuav di Venezia. Fra le sue opere, da segnalare i nove volumi che compongono l’edizione integrale di Homo sacer (Quodlibet 2018), che hanno segnato una svolta nel pensiero filosofico e politico contemporaneo.