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Francia, oltre 3mila menu e carte dei vini, la collezione del principe del Lussemburgo

I pranzi alla corte di Versailles, nelle residenze di Saint-Germain e alle Tuileries, tutti rigorosamente scritti a mano, i registri che annotavano scrupolosamente gli illustri ospiti del Re Sole, del Delfino di Francia, di Madame Adélaide, figlia di Luigi XV

La regina Elisabetta al balcone di Buckingham Palace accanto al principe di Edimburgo ai principini Carlo e Anna  - (Fotogramma/Ipa)
La regina Elisabetta al balcone di Buckingham Palace accanto al principe di Edimburgo ai principini Carlo e Anna - (Fotogramma/Ipa)
26 agosto 2023 | 18.58
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Oltre 3mila documenti, tra aristocratici menu e carte dei vini, testimonianze preziose di quello che un tempo venne incoronata come emblema della "diplomazia gastronomica francese". Una collezione che non ha eguali, quella del principe Robert del Lussemburgo, riunita nella tenuta del Castello Haut-Brion alle porte di Bordeaux, risalente al XVI secolo. Un vero e proprio tesoro per gli appassionati di cucina e non solo. Curiosità senz'altro come i pranzi, alla corte di Versailles (ma anche nelle residenze di Saint-Germain o alla Tuileries), tutti rigorosamente scritti a mano, i registri che annotavano scrupolosamente gli illustri ospiti di sua maestà il re Sole e dell'erede al trono di Francia, il Delfino, o i piatti serviti alla tavola di Madame Adélaide, figlia di Luigi XV.

Tra i tesori del principe Robert del Lussemburgo il menu del pranzo offerto a Parigi, il 2 maggio 1903, al re d'Inghilterra Edoardo VII, ma anche quello preparato, qualche anno dopo (21 luglio 1938) in onore del re Giorgio VI e della giovanissima erede al trono (non ancora regina) Elisabetta II, dello shah di Persia in occasione (14 ottobre 1971) delle celebrazioni per i 2mila e 500 anni dalla fondazione dell'impero persiano, sei anni prima che abbandonasse per sempre il Paese con la sua famiglia. E poi ci sono state recentemente l'acquisto della collezione Thackrey, noto viticultore originario della California, che ha riunito oltre 700 libri (costo dell'operazione 2 milioni di dollari) e la biblioteca del barone belga Pierre de Crombrugghe (2mila volumi) di straordinario interesse dispersa da Christie's Paris.

"La mia passione - ha confidato a 'Point de vue' Robert del Lussemburgo- non è solo qualcosa di personale, non voglio possedere e accumulare tesori. Spero al più presto di poter mettere a disposizione di ricercatori, studiosi e del grande pubblico la mia collezione. In un universo digitalizzato, virtuale, tecnologico c'è un assoluto desiderio di verità. Vedere, persino toccare ciò che ci circonda, oggetti con un proprio vissuto, un proprio passato".

Tra le rarità, un prezioso volume originale autografato da Antonin Careme, una delle prime star dei fornelli, 'Le Maitre d'hotel francais', chef del principe di Talleyrand e primo proprietario di Haut- Brion nel XIX secolo. "Ma soprattutto - ha rivelato ancora nell' intervista al settimanale francese - è stata la mia prima acquisizione. Era il 2010 lo stesso anno in cui l'Unesco aveva dichiarato Patrimonio immateriale dell'Umanità la gastronomia francese". Forse un caso del destino. Da quell'anno è cominciata l'avventura del noto viticultore e collezionista che da oltre 10 anni partecipa ad aste per acquistare trattati, lettere, libri. Una 'letteratura' del vino e dell'enogastronomia che non ha eguali.

Come la lettera scritta al cognato dall'ambasciatore americano Thomas Jefferson, ospite accreditato a Haut -Brion il 25 maggio 1787, anticipandogli che avrebbe fatto spedire negli Stati Uniti 144 bottiglie di vino francese. "Orgoglioso di questo documento prezioso, Robert del Lussemburgo. Anche il suo bisnonno Clarence Dillon era un noto diplomatico e per un periodo fu ambasciatore degli Stati Uniti a Parigi.

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