Il vignettista Federico Palmaroli in anteprima ospite del vodcast dell'Adnkronos: "Trump è 'un americano a Roma'. Nel presepe di Montecitorio, Di Majo sicuramente è il Bambinello. L'asinello? Mannaggia, me so' già giocato Luigino'
Il titolo, 'Awanagana', deriva dallo slang di Alberto Sordi in 'Un americano a Roma' e la copertina con Donald Trump è perché "nel bene e nel male è sicuramente il personaggio dell'anno". Federico Palmaroli, in arte Osho, presenta così il suo libro in anteprima nel nuovo episodio del vodcast di Adnkronos, disponibile in versione integrale sul sito www.adnkronos.com e sul canale YouTube dell'Adnkronos. Immancabile strenna natalizia che fotografa gli highlights dell'anno con l'occhio ironico del 52enne romano, il volume in 160 vignette è esilarante perché "quello che succede nel mondo supera la realtà", spiega Osho. Che dal punto di vista umoristico avrebbe preferito Biden "come chiave comica, ma gli spunti di Trump sono senz'altro molteplici". E nel suo personale Olimpo "dopo Biden c'è sicuramente Di Majo, spero vivamente che dopo la sua missione nel Golfo Persico torni nella scena politica italiana perché per me è linfa vitale", dice.
Nel libro ci sono tutti i personaggi principali della scena italiana e internazionale, qualcuno anche fra quelli che non ci sono più. "Papa Francesco non mancherà -dice Palmaroli-. Il libro va da ottobre 2024 a ottobre 2025, è inevitabile. Rispetto al Papa attuale mi dava più spunti, Papa Leone per adesso ancora non l'ho inquadrato. So solo che è romanista o almeno così si dice, e insomma, questo non va proprio bene....", scherza il lazialissimo Osho. E sulla notizia fresca fresca dei risultati alle elezioni regionali, da cui scompaiono dei 'totem' come Zaia, De Luca, Orlando, dice di essere contento dal punto di vista 'umoristico': "De Luca non è uno dei miei bersagli preferiti perché parla in napoletano, che è molto caratterizzato e comico di per sé. Per me meglio un Fico di un Cirielli, perché Cirielli al di là delle sue capacità che magari qualcuno è in grado di riconoscere, non ha un profilo comico al pari di un Fico: dall'autobus con cui inaugurò il primo giorno di legislatura alla barca nel circolo esclusivo è un patrimonio su cui si può intervenire parecchio".
Anche la scena internazionale si presta a perle notevoli, e tra queste il premier francese Macron regala materiale molto divertente. "Dalla vicenda della causa di Brigitte per dimostrare che non sia un uomo alle difficoltà per il ceffone che gli ha piazzato sul viso scendendo dall'aereo, fino alla vicenda del Louvre.... la Francia ci riserva sempre delle gioie", dice il 'vignettista' Palmaroli. Che ancora non ha trovato un termine per essere definito: "In effetti non sono un vignettista in senso stretto, ma 'memaro' pare brutto", ride. Questo perché la sua è una professione nuova che Federico si è inventato di sana pianta, e che attraversa un mondo in trasformazione adeguandosi ai nuovi strumenti comunicativi. Anche Palmaroli infatti, da un po' non disdegna l'uso dell'intelligenza artificiale, con cui crea tra le altre cose dei video esilaranti.
Virale è diventato quello con il sindaco di Roma Roberto Gualtieri che, attraverso il discorso di Carlo Verdone in 'Gallo Cedrone', parla del Tevere e si chiede "ce serve o nun ce serve?". "Nonostante si senta il sindaco che dice 'levamolo, asfartamolo', molti hanno pensato che fosse davvero il sindaco a parlare, ho dovuto sottolineare che si trattava dell'intelligenza artificiale - spiega il vignettista- Questo mi ha fatto riflettere, bisogna fare attenzione e ci dovrebbero essere delle regole precise".
Palmaroli scherza su tutto, ma la tocca 'piano' se si tratta di persone scomparse - dove spesso riesce comunque a creare delle vignette ironiche di grande poesia- e di calcio, in un Paese dove il discorso è particolarmente 'sensibile'. "I motivi sono che le vicende calcistiche a livello fotografico sono racchiuse sul terreno di gioco ed è più difficile, ma anche il fatto che i tifosi sono poco tolleranti, peggio della politica". E a questo proposito, cita il politico che più è rimasto colpito, ma in positivo, da una sua vignetta: è Antonio Tajani. "Rimase molto impressionato e addirittura commosso quando era da poco morto Berlusconi e lui incontrò Musk. E nell'immagine gli chiede 'mi presti il razzo per raggiungere Berlusconi?".
E dato che ci si avvicina a Natale, proviamo a fare il gioco delle statuine di un presepe speciale, quello tra Montecitorio e Palazzo Chigi. "Difficile perché lì non c'è proprio un'atmosfera da presepe -ride Osho- ma dovendo ipotizzarlo così' a caldo direi che Giuseppe potrebbe essere 'Giuseppi' Conte, Maria forse la governatrice di Genova Salis perché ancora immacolata politicamente, anche se comincia a non esserlo più anche lei, e il Bambinello sicuramente Di Majo. L'asinello? Mannaggia, me so' già giocato Luigino...". (di Ilaria Floris)