Da Barbero a Zerocalcare, l'appello degli autori: "No a editore che esalta fascismo a Più libri più liberi"

La lettera aperta all'Aie è firmata da nomi di primissimo piano della cultura italiana. La risposta della casa editrice: "Non è un party, paghiamo per esserci"

Alessandro Barbero, la sede di Più libri più liberi e Zerocalcare - Ipa
Alessandro Barbero, la sede di Più libri più liberi e Zerocalcare - Ipa
02 dicembre 2025 | 14.58
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Una nuova polemica investe la fiera della piccola e media editoria 'Più Libri Più Liberi' di Roma. Con una lettera aperta, un nutrito gruppo di autori, autrici, case editrici e personalità del mondo della cultura ha espresso "sorpresa" per la presenza tra gli stand di 'Passaggio al Bosco', una "casa editrice il cui catalogo si basa in larga parte sull'esaltazione di esperienze e figure fondanti del pantheon nazifascista e antisemita". L'appello, firmato da nomi di primissimo piano della cultura italiana come Alessandro Barbero, Antonio Scurati, Zerocalcare, Carlo Ginzburg, Daria Bignardi e Caparezza, si rivolge direttamente all'Associazione Italiana Editori (Aie), responsabile dell'assegnazione degli spazi, chiedendo una riflessione sull'opportunità di tale presenza.

L'appello

Nel testo, i firmatari contestano la definizione di "pensiero identitario" usata dall'editore, sottolineando come nel catalogo figurino opere apologetiche. Viene citato il pamphlet di Léon Degrelle, fondatore della divisione vallona delle Waffen SS, descritto come "impareggiabile contributo alla formazione dell’élite militante". Lo stesso Degrelle, insieme a Corneliu Zelea Codreanu, fondatore del movimento fascista e antisemita romeno della Guardia di Ferro, viene indicato tra gli interpreti delle "più alte virtù di coraggio, disciplina, senso del dovere". "Appare evidente - si legge nell'appello - che non si tratta di testi di studio o di indagine su determinati fenomeni o periodi storici, ma di un progetto apologetico che dipinge la temperie dei fascismi europei, anche nei loro aspetti più violenti, persecutori e sanguinari, come un'esperienza eroica da cui trarre esempio".

La lettera pone quindi una domanda diretta all'Aie, citando l'articolo 24 del regolamento della fiera ("Osservanza di leggi e regolamenti"). Tale norma, sottoscritta da ogni espositore, impegna ad aderire "a tutti i valori espressi nella Costituzione Italiana, nella Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea e nella Dichiarazione universale dei diritti umani", rifiutando "ogni forma di discriminazione". I promotori dell'appello, dunque, si chiedono come questo tipo di pubblicazioni possa essere ritenuto compatibile con tale regolamento. L'obiettivo, concludono, è "aprire una riflessione sull'opportunità della presenza di tali contenuti in una fiera che dovrebbe promuovere cultura e valori democratici".

Tra le decine di firme in calce all'appello figurano, tra gli altri: Anna Foa, Alessandro Barbero, Antonio Scurati, Zerocalcare, Domenico Starnone, Carlo Ginzburg, Domenico Procacci, Loredana Lipperini, Christian Raimo, Caparezza, Valerio Renzi, Massimo Giannini, Daria Bignardi, Giovanni De Mauro, Simone Pieranni, Valerio Nicolosi, Stefano Feltri, Maicol e Mirco, Vera Gheno, Tomaso Montanari, Marino Sinibaldi, Paolo Di Paolo, Vincenzo Latronico, Giulia Caminito, Valerio Mastandrea, Paolo Rossi, Ascanio Celestini, Carlo Greppi, Roberto Recchioni, Francesco Pacifico, Massimiliano Tarantino (Fondazione Feltrinelli) e case editrici come Minimum Fax, Fandango Libri, Coconino Press, Becco Giallo, Bao Publishing, edizioni Tlon, Add Editore, 66thand2nd Edizioni e molte altre.

La replica della casa editrice: "Non è un party, paghiamo per esserci"

"Le fiere librarie non sono un party: non si viene invitati, ma ci si iscrive sottoscrivendo un contratto. Non partecipiamo su delega, invito o raccomandazione, ma perché svolgiamo il lavoro di editori", così la casa editrice Passaggio al Bosco replica alle polemiche sollevate per la sua presenza alla fiera della piccola e media editoria. Contattato dall'Adnkronos, l'editore ribadisce la sua posizione, già espressa sui social dopo la richiesta di esclusione avanzata nei giorni scorsi dall'ex deputato Pd Emanuele Fiano. Richiesta alla quale è seguita una lettera aperta firmata da autori, editori e personalità della cultura che esprimono "sorpresa" per la presenza dello stand.

Nella nota, Passaggio al Bosco si rivolge direttamente a Fiano, accusandolo di basare le sue ragioni su "un copia e incolla da un paio di articoli presenti in rete e già oggetto di querela da parte nostra", che rientrerebbero "nel classico schema della 'reductio ad hitlerum'". La casa editrice sottolinea di essersi iscritta alla fiera per "cinque anni di fila, attendendo pazientemente che si liberasse uno spazio".

Passaggio al Bosco, che conta quasi 300 titoli in catalogo, definisce la propria linea editoriale come "un punto di vista: quello del pensiero identitario". Per tanto "non alimenteremo in alcun modo una polemica sterile, che rischia soltanto di mettere in ombra la grande portata di una kermesse culturale che ha mille e più temi da proporre". Infine, la casa editrice ringrazia l’Associazione Italiana Editori "per aver confermato la nostra presenza, garantendo 'la libertà di pensiero, di espressione e in particolare di edizione in tutte le sue forme'".

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