Carlo Calenda? "E' bullo da solo" Enrico Letta? "Il SottiLetta? Poverino, ci ha provato. Ha tanti difetti, il primo dei quali è che non ha capito che in tivù o sullo schermo di un telefonino bisogna parlare per slogan". Renzi? "Mi ricorda uno che vince alla lotteria e perde il biglietto. Ma come? Porta il Pd al 40 per cento e poi lo distrugge? Ha talento, dicono. Vero: Ma in politica più del talento conta il carattere". Il fondatore di Dagospia Roberto D'Agostino, intervistato da La Stampa, dice la sua sulle elezioni politiche esprimendo giudizi lapidari sugli attori in gioco. E senza troppi giri di parole pronostica la vittoria della destra. "Vincerà la destra con tutto l'aiuto che le dà la sinistra", sostiene infatti aggiungendo però che "a Bruxelles e a Washington non piace tanto, siamo un Paese a sovranità limitata".
Secondo D'Agostino, quindi, Calenda ha il diritto di "fare tutti gli strappi, strappetti e strapponi che vuole. Però sembra quel signore che vedeva arrivare il diluvio universale ed era indeciso se uscire con l'ombrello". E ancora: "Calenda mi sembra un bipolare con qualche disturbo di personalità. O forse non ha capito che quello che gli offriva Letta non era un'alleanza politica, ma sui numeri".
A Letta, invece, "l'alleanza gli è esplosa in mano perché hanno tutti degli ego sovradimensionati. Anche la Dc erano almeno cinque partiti in uno ma composti da gente con le rotelle a posto. E invece qui Italia Calenda est". Il carattere di Renzi, d'altra parte, "è quello di un provinciale frustrato, che vorrebbe farsi accettare, non ci riesce e allora fa lo spaccone. Alla fine farà l'alleanza con Calenda e poi naturalmente litigheranno".
D'Agostino afferma poi che Conte "poverino non si è reso conto che Grillo gli sta resettando il Movimento. Infatti Grillo sta zitto, non fa campagna, si gode le vacanze a Porto Cervo e sulla riva della Costa Smeralda aspetta che dopo la disfatta passi il cadavere del Ciuffo catramato. Conte finirà come senatore semplice a raccontare a tutti di quando contava qualcosa e parlava con Merkel…Lo fa già". Davvero? "Sì. È stato l’unico italiano beneficiato dalla pandemia, altrimenti mai sarebbe finito a Palazzo Chigi. Fra un po’ inizierà a rivedere i filmini di quando andava al G8, come le dive sul viale del tramonto". Il fondatore di Dagospia, inoltre, afferma che sulla Meloni "c'è un mistero".
Quale? "Perché non dica chiaro e tondo: io sono antifascista. Ha già detto che è atlantista, europeista, pro Ucraina. Quando le chiedono dell’antifascismo, parte sempre con la supercazzola del passato consegnato alla storia e così via. Ma dilla, ‘sta frase, no? Perché non la dice?". D'Agostino dice qualcosa anche a proposito di Salvini e Berlusconi. "Il Truce e il Banana? Gli unici due veri antifascisti d’Italia, nel senso che come detestano loro Giorgia non la detesta nessuno. Salvini in privato la chiama 'Rita Pavone'". Sulle prospettive dell'Italia, infine, D'Agostino non è ottimista: "Siamo sull’orlo del burrone. Anzi, visto che sono al mare a Sabaudia, siamo sull’orlo del burino".