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Coronavirus: dall'Ongaro, 'apertura S.Cecilia in streaming? Senza pubblico sarebbe dimezzata'

17 aprile 2020 | 15.16
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Il presidente-sovrintendente dell'Accademia: "Pappano si è tagliato lo stipendio finché ci saranno gli ammortizzatori sociali per i lavoratori. Con chiusura per coronavirus abbiamo perso 2 mln di euro"

Michele dall'Ongaro
Michele dall'Ongaro

(di Pippo Orlando)

"Inaugurare la stagione di Santa Cecilia solo in streaming? No, perché la musica è fatta per essere condivisa e l'esperienza in sala è un antidoto alla distanza sociale, il pubblico fa parte dello spettacolo. L'inaugurazione in streaming senza pubblico sarebbe un'inaugurazione dimezzata". Così il presidente-sovrintendente dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Michele dall'Ongaro, in un'intervista all'Adnkronos respinge l'ipotesi di un'apertura di stagione in streaming se da qui ad ottobre, mese in cui tradizionalmente Santa Cecilia dà il via al cartellone, i teatri e le sale da concerto non avessero il via libera per riaprire. "La sicurezza dei lavoratori e del pubblico sono al primo posto - ribadisce dall'Ongaro - e quindi aspetteremo il placet della scienza e del governo per riaprire. Sebbene in questo momento il web sia il nostro 'palcoscenico' (con concerti su www.santacecilia.it e sui canali social dell’Accademia, ndr), lo spettacolo dal vivo non può essere sostituito".

"Quello della ripartenza - osserva il presidente-sovrintendente dell'Accademia - è un problema che ci poniamo in tutte le fondazioni. I decreti del governo danno delle scadenze ogni 15 giorni e dobbiamo trovarci pronti. Noi stiamo lavorando alla programmazione delle prossime stagioni, che si fanno con anni di anticipo perché dobbiamo contrattualizzare gli artisti, capitolo molto serio e delicato della nostra attività: riavere un direttore o un solista celebri, il cui concerto è stato annullato, non significa riaverlo a disposizione tanto facilmente per via dei suoi impegni internazionali. Inoltre, ci saranno ancora vincoli sui viaggi e ulteriori quarantene? Abbiamo necessità di saperlo perché, ad esempio, a settembre Santa Cecilia ha in programma due tournée, una in Germania e l'altra in Svizzera, e nessuno ci ha ancora detto se si potranno fare. Anche questo incide sul bilancio".

Tra i tanti progetti dell'Accademia, svela dall'Ongaro, c'è anche quello di "una 'digital hall' su modello dei Berliner Philharmoniker: una piattaforma in streaming che va studiata in maniera molto attenta, coinvolgendo anche la Fondazione Musica per Roma e lo studio di Renzo Piano, l'architetto progettista dell'Auditorium che ci ospita. Intanto, se daranno l'autorizzazione ai concerti all'aperto, avremmo anche in programma l'esecuzione delle sinfonie di Beethoven con Pappano alla guida della nostra orchestra e del nostro coro, nonché diversi progetti discografici con l'etichetta Warner. Ma serve il placet delle autorità sanitarie perché la sicurezza dei lavoratori e del pubblico sono al primo posto", ribadisce dall'Ongaro che ringrazia la Rai, con la quale l'Accademia ha un accordo, "che sta diffondendo concerti e opere. Se non ci fosse oggi non ci sarebbe parte della cultura, con teatri, cinema e sale da concerto chiusi".

Il presidente dell'Accademia rivela che "Pappano si è tagliato del 100 per cento lo stipendio da direttore musicale per tutto il periodo dell'applicazione degli ammortizzatori sociali ai lavoratori". E spiega di essersi ridotto anche lui la retribuzione "del 30 per cento. E' un momento delicato - dice dall'Ongaro - in cui tutte le fondazioni liriche stanno facendo ricorso agli ammortizzatori sociali e a tutte le soluzioni possibili per affrontare questa crisi. C'è un dialogo aperto con i lavoratori e i sindacati in questa fase delicata e complessa. Purtroppo non esistono risposte facili a problemi complessi".

Una fase nella quale "abbiamo perso per mancati incassi da biglietteria dovuti alla chiusura per l'emergenza coronavirus, poco più di un milione a marzo e circa 770mila euro ad aprile" dice Dall'Ongaro, spiegando che si tratta di una cifra rilevante in un bilancio "di circa 33 milioni all'anno dove il Fus è la parte più sostanziosa, pari a circa 11 milioni, con il resto che arriva dai privati e il 25 per cento dalla biglietteria".

Infine dall'Ongaro annuncia un progetto: "Con Paolo Sorrentino e Antonio Pappano stiamo realizzando un video con frame che lo stesso regista ha estratto dalla 'Grande Bellezza', commentati da brani musicali che non hanno nulla a che vedere con la colonna sonora del film, diretti da Pappano". Un progetto nato per "percorrere nuove modalità espressive e realizzato grazie alla disponibilità di Sorrentino e della Indigo Film. I brani - precisa dall'Ongaro - sono eseguiti dai musicisti, ciascuno a casa propria, diretti da Pappano, anche lui a casa sua. Poi il materiale verrà montato e confezionato per il video che rappresenta in qualche modo l'auspicio di tornare presto a vivere e abitare la città di Roma in maniera normale".

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