A George Balanchine è dedicato il titolo di marzo di balletto al Teatro alla Scala di Milano. Una serata preziosa che riporterà in scena tre gemme coreografiche e musicali, gli Smeraldi, i Rubini e i Diamanti di 'Jewels'. Nel 2011, alla Scala e nelle tournée successive, cosi come nella ripresa del 2014, i 'Gioielli' scaligeri per la prima volta riuniti ottennero il plauso di pubblico e critica. Balanchine fu ispirato dall’arte del disegnatore di gioielli Claude Arpels e scelse una musica che rivelasse l’essenza di ciascun gioiello (Gabriel Fauré, da Pelléas et Mélisande e da Shyloch per gli 'Smeraldi', il Capriccio per pianoforte e orchestra di Stravinskij per i 'Rubini', estratti dalla Sinfonia n.3 in re magg. op. 29 di Čajkovskij per i 'Diamanti').
Ogni sezione di Jewels è differente per musica e atmosfera, e permette di riconoscere alcune linee fondamentali del percorso creativo di Balanchine, del suo rapporto con la musica e i suoi compositori d’elezione, con le scuole e gli stili della storia della danza. 'Emeralds' richiama le danze ottocentesche del romanticismo francese. 'Rubies' è frizzante e spiritoso, e incarna appieno la collaborazione fra Stravinskij e Balanchine. 'Diamonds' rievoca l’ordine e la grandeur della Russia Imperiale e del Teatro Mariinskij, dove Balanchine crebbe artisticamente.
Il 3 marzo alle ore 18 (Ridotto dei Palchi 'A.Toscanini') la studiosa e critica di danza Silvia Poletti terrà un incontro aperto al pubblico dal titolo 'Tra chorus line e nostalgie imperiali. Il supremo omaggio di Balanchine all'arte del balletto'.