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"In 100mila al Torino Pride"

15 giugno 2019 | 18.06
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Dietro lo striscione 'Over the borders', la parata per i diritti delle persone Lgbtqi

(Foto Adnkronos)
(Foto Adnkronos)

Dietro lo striscione ‘Over the borders’, claim dell’edizione 2019, è partita da corso Principe Eugenio, diretta in piazza Vittorio, il Torino Pride, la parata per i diritti delle persone Lgbtqi, lesbiche, gay, bisessuali, transessuali, queer e intersex. Un serpentone colorato ha attraversato a suon di musica il centro città con bandiere arcobaleno e palloncini colorati in un clima di festa.

"Sono felicissima perché anche quest’anno siamo in tantissime e tantissimi, una moltitudine di persone ha sfilato con noi e una vera folla, lungo il percorso, ha salutato festante il nostro passaggio. Stimiamo che siano scese a sfilare più di 100.000 persone anche se un calcolo preciso è difficile da fare. Forse siamo anche di più" ha detto la coordinatrice del Torino Pride, Giziana Vetrano, non nascondendo la soddisfazione quando il corteo non aveva ancora raggiunto piazza Vittorio. "Una folla che vuole dire basta alle discriminazioni e lo vuole fare in modo pacifico ma con determinazione", ha aggiunto Vetrano.

Tra i presenti, la sindaca di Torino Chiara Appendino, il presidente uscente del Consiglio regionale del Piemonte, Nino Boeti, Stefano Geuna neo rettore dell’Università degli Studi, Guido Saracco, rettore del Politecnico di Torino e la direttrice del Lovers Film Festival Vladimir Luxuria, applauditissima dalla folla. In corteo anche esponenti di Cgil, Cisl e Uil e vari esponenti politici locali, tra cui il capogruppo del Pd in Sala Rossa, Stefano Lo Russo.

"La Città di Torino ha dato il patrocinio ed è presente anche con buona parte della giunta perché è importante riconoscere che sul tema delle famiglie non bisogna fare passi indietro - ha detto Appendino, affiancata da numerosi assessori alla partenza del Torino Pride - La Città è stata storicamente e anche negli ultimi mesi protagonista di passi in avanti e noi siamo qui per ribadire che continueremo ad andare in questa direzione". A chi le domandava se la preoccupa che in giunta regionale ci sia una maggioranza di centrodestra che sulla questione ha più volte mostrato sensibilità differenti, Appendino ha aggiunto: "Per fortuna ci sono atti che possono cambiare la vita delle persone che può fare un sindaco da solo senza confrontarsi con altre istituzioni, quando c’era da riconoscere i diritti dei bimbi e delle bimbe lo abbiamo fatto". "Io spero che ci sia il dialogo ma dal nostro punto di vista è chiaro che la Città di Torino continuerà sulla sua strada, abbiamo fatto una campagna elettorale in cui abbiamo messo al centro il tema dei diritti, delle famiglie arcobaleno e non solo, e continueremo a lavorare su questa strada. Io mi auguro che la Regione ci segua e il prossimo anno confermi la sua presenza", ha concluso.

Vladimir Luxuria, vestita con un abito che richiamava i colori dell’arcobaleno, ha spiegato che "il messaggio di questa manifestazione è il messaggio dell’amore che trionferà sempre indipendentemente da quello che possono dire gli altri e dai colori politici di governi e amministrazioni locali. La nostra lotta andrà sempre avanti perché continuiamo a credere che questa sia una manifestazione importantissima che sta crescendo nella partecipazione". "E’ una manifestazione che si tiene da cinquant’anni nelle principali città italiane e straniere e bollarla come una carnevalata offende migliaia di persone - ha aggiunto - non voglio criticare nessuno, ognuno deve scegliere il modo in cui partecipare alle manifestazioni, questa non è una carnevalata, altra cosa sono le maschere dell'ipocrisia che spesso indossano uomini in giacca e cravatta".

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