Roma, 9 apr. (Labitalia) - "Siamo soddisfatti che nel Def 2014 uscito dal Consiglio dei ministri di ieri siano confermati gli 80 euro netti al mese in busta paga per i lavoratori dipendenti". Lo afferma Massimo Battaglia, segretario generale della Federazione Confsal-Unsa.
"E' chiaro che ciò non elimina l'urgenza di rinnovare i contratti di lavoro dei dipendenti pubblici, scaduti dal 31 dicembre 2009, il cui blocco è costato alle famiglie più di 6 mila euro. Un conto sono gli sgravi fiscali, un conto sono i rinnovi contrattuali. Teniamo ben distinti i due aspetti", precisa Battaglia, che aggiunge: "Se il ministro Madia ritiene che questo atto dovuto di giustizia sociale di sostegno ai redditi medio-bassi, dopo anni di sacrifici e saccheggi tributari di ogni tipo, possa valere come un rinnovo contrattuale, si sbaglia di grosso".
"Sull'altro capitolo, vale a dire sulla prossima riforma della pubblica amministrazione, di cui apprezziamo le anticipazioni sul ringiovanimento dell'età media dei dipendenti pubblici, rimaniamo in attesa di un confronto con il governo al quale porteremo le 'Linee programmatiche' elaborate dall'Unsa, quale contributo dei lavoratori al miglioramento del settore del lavoro pubblico, per far essere la pubblica amministrazione un efficace volano di crescita che stimoli, e non rallenti, la ripresa del Paese", conclude.
