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Def: da patrimoniale Cgil a extra-profitto Uil, ricerca risorse divide sindacati

08 aprile 2022 | 21.11
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Def: da patrimoniale Cgil a extra-profitto Uil, ricerca risorse divide sindacati

Dalla patrimoniale della Cgil alla tassazione degli extra-profitti della Uil: la ricerca di risorse aggiuntive per fronteggiare i provvedimenti di emergenza imposti da una guerra che appare sempre più impegnativa sotto il profilo economico, divide i sindacati anche se l'obiettivo resta lo stesso: indicare la strada per aumentare quella 'dote' da 5 mld indicata dal governo nel Def approvato lunedì scorso. E così sul tavolo di palazzo Chigi, ieri ma anche nei futuri incontri con cui dare corpo a quel "confronto articolato e permanente" promesso dal premier Draghi ai sindacati, troveranno spazio proposte alternative, nella forma ma anche nella sostanza. La Cgil di Landini torna ad indicare la necessità di mettere mano ad uno "strumento straordinario"; la tassazione sulle grandi ricchezze, dei patrimoni. Mentre la Uil di Bombardieri e la Cisl di Sbarra optano per l'aumento della tassazione degli extra-profitti allargando la platea a imprese e multinazionali che hanno fatto la loro fortuna sulla pandemia prima e sul conflitto poi.

Una patrimoniale quella indicata dalla Cgil, che ricorre ad uno strumento 'storico' a cui il sindacato ha sempre guardato per fronteggiare situazioni di emergenza grave e reperire risorse facendo leva sulla solidarietà di redditi e patrimoni più alti, che tecnicamente, attraverso l'introduzione di un'imposta dell'1% sui patrimoni sopra 1,3 mln sarebbe in grado di recuperare, potenzialmente, circa 6 mld di euro. Un 'tesoretto', come stima il sindacato, da dedicare ai lavoratori e pensionati chiamati a barcamenarsi tra bollette super e prezzi alle stelle e che si otterrebbe colpendo solo il 5% dei contribuenti più ricchi.

Ma la proposta non sembra trovare un governo favorevole. Il fronte fiscale d'altra parte è e resta caldissimo all'interno della stessa maggioranza. Già lo scorso dicembre, d'altra parte, l'idea dello stesso premier Mario Draghi di chiamare i redditi superiori a 75 mila euro ad un contributo di solidarietà venne bocciata in cabina di regia. E oggi è il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, a dare voce ai dubbi e alle perplessità:" dobbiamo essere realisti e fare proposte praticabili: e considerando le scene in commissione Finanze di ieri non mi pare alla portata un intervento di questo genere", ha spiegato alla luce della quasi rissa andata in onda a Montecitorio ieri su un emendamento della Lega relativo all’esenzione dall’Imu per le case sfitte.

Del tutto diversa la proposta della Uil, condivisa anche dalla Cisl, di portare la tassazione degli extraprofitti di imprese e multinazionali oltre il 10% già previsto da una legge voluta dall'attuale governo. Con un aumento dell'aliquota al 30%, infatti, come propone Bombardieri, si sarebbe in grado di portare il gettito fiscale dai 4 mld stimati dall'esecutivo ai 12 mld previsti dai tecnici del sindacato. Un 'extra' che potrebbe lievitare "esponenzialmente" se si estendesse la platea dalle imprese del settore energetico a tutte le imprese e multinazionali produttrici di beni o servizi che, venduti a causa della pandemia e, ora, della guerra, hanno loro consentito di accumulare mega introiti". La soluzione d'altra parte, ricorda ancora la Uil ha un 'padre nobile': John Maynard Keynes che la proposte dopo la prima guerra mondiale quando si arrivò a tassare gli extraprofitti al 50%, proprio per attenuare le ricadute sociali della crisi.

Ma la differenza sta tutta nelle parole con cui Bombardieri boccia la proposta Cgil. "Siamo contro a ogni forma di patrimoniale. Non possiamo applicare nuove tasse a chi le tasse già le paga, lavoriamo invece per recuperare quei 110 mld di chi le evade", commenta ribadendo la priorità del sindacato alla lotta all'evasione fiscale.

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