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Desirée, caccia a un italiano

28 ottobre 2018 | 11.41
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 (FOTOGRAMMA)
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Ci sarebbe anche un italiano tra le persone coinvolte nel tragico caso di Desirée Mariottini, la 16enne di Cisterna di Latina trovata morta una settimana fa in uno stabile abbandonato di via dei Lucani, a Roma.

A quanto raccontato da più di un testimone, sarebbe stato infatti un ragazzo italiano, conosciuto come Marco e abituale frequentatore del covo di tossici e pusher di San Lorenzo, a fornire agli aguzzini della 16enne gli psicofarmaci poi finiti nel micidiale mix di droghe spacciato per metadone e utilizzato per stordire e stuprare Desirée. Oltre a lui la polizia sta cercando di rintracciare anche altri due stranieri che, secondo uno degli arrestati, avrebbero partecipato allo stupro.

Nel frattempo il giudice delle indagini preliminari Maria Paola Tomaselli ha convalidato i fermi e emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per i senegalesi Brian M., Mamadou G. e per il nigeriano Alinno C.. Secondo il gip hanno agito "con pervicacia, crudeltà e disinvoltura", dimostrando "una elevatissima pericolosità non avendo avuto alcuna remora a porre in essere condotte estremamente lesive in danno di un soggetto minore, giungendo al sacrificio del bene primario della vita". E sussiste "concreto pericolo di recidiva e di fuga a carico degli indagati, soggetti tutti irregolari sul territorio nazionale rispetto al quale non presentano alcun tipo di legame familiare e lavorativo".

C'è quella frase choc, "meglio che muore lei che noi in galera", che, secondo alcuni testimoni, sarebbe stata pronunciato da Brian M., Alinno C. e Yousif S., fermato a Foggia. E poi il fatto che avrebbero impedito di chiamare i soccorsi per aiutare la ragazza. "Gli indagati - scrive il gip - hanno dapprima somministrato alla ragazza il mix di droghe e sostanze perfettamente consapevoli del fatto che fossero potenzialmente letali per abusarne, poi ne hanno abusato lungamente e ripetutamente, infine, l'hanno lasciata abbandonata a se stessa senza adeguati soccorsi, nonostante l’evidente e progressivo peggiorare del suo stato, fino ad impedire ad alcuni dei presenti di chiamare i soccorsi per aiutarla".

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