"Chi combatte la mafia ha il dovere di essere pragmatico"
"Io non perdono Brusca, non perdono Riina, non perdono Provenzano, non perdono chi ha trattato con la mafia dopo Capaci accelerando l'assassinio di Borsellino. Non perdono ma difendo la legge sui pentiti". Lo scrive in un intervento sul "Fatto Quotidiano", l'ex deputato del M5sSAlessandro Di Battista, commentando la scarcerazione del boss Giovanni Brusca. "Fa scalpore - aggiunge - che colui che pigiò il telecomando a Capaci sia stato scarcerato grazie a una legge voluta dal giudice che fece saltare in aria. Ma è la legge, ed è una legge da difendere".
"Sono immorali le scarcerazioni dei boss pentiti? Può darsi. Ma la morale lasciamola ai moralisti, chi combatte la mafia ha il dovere di essere pragmatico. Quanti omicidi sono stati evitati grazie ai pentiti? Quanti assassini sono finiti in cella grazie alle loro confessioni?".
"La riforma della legge sui pentiti era una delle richieste che Cosa nostra avanzò durante la trattativa. Chi oggi attacca i pentiti si posiziona, consapevolmente o meno, dalla parte dei boss", conclude Di Battista.