Erano già detenuti nell’ambito dell’inchiesta sulla baby gang che ha violentemente bullizzato Antonio Stano
Anche due maggiorenni sono stati arrestati da agenti della Squadra Mobile della Questura di Taranto per l’aggressione violenta avvenuta il 1° aprile scorso ai danni di un disabile di 53 anni , con grave ritardo psichico, di Manduria al quale furono rotti due denti incisivi. L'accusa è di lesioni personali. I due, componenti di una delle bande di ragazzini che hanno imperversato per mesi nella cittadina messapica, erano già detenuti per ipotesi di tortura, lesioni, danneggiamento e violazione di domicilio aggravati ai danni di Cosimo Antonio Stano , il 68enne, anche lui con problemi di disagio psichico e isolamento sociale, poi morto il 23 aprile scorso in ospedale e vittima di incursioni violente ripetute nella sua abitazione.
Ieri i due minorenni, anche loro coinvolti nel caso delle aggressioni al pensionato Cosimo Antonio Stano e per questo detenuti in un Istituto competente, avevano ricevuto un provvedimento di collocamento in comunità per l'aggressione al 53enne. Le indagini sono state condotte dalla Polizia di Stato e dal Servizio centrale operativo, coordinati dal pubblico ministero Remo Epifani e dal procuratore Carlo Maria Capristo. Nei confronti dei due maggiorenni ieri sera è stata eseguita un’ordinanza cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale ordinario. L'episodio risale al 1° aprile scorso, quando, di notte, dopo aver attirato questa seconda vittima all’esterno della sua abitazione, in quattro si sarebbero accaniti contro la stessa "per puro passatempo", colpendola violentemente con calci e pugni, fino a provocarle la perdita di alcuni denti incisivi.
L’episodio, emerso dalla disamina di un ulteriore video rinvenuto nel telefono di uno degli indagati (colui che ha ripreso l’intera scena e che unitamente ad un altro minore è stato destinatario della misura del collocamento in comunità), è stato ricostruito grazie ad accertamenti compiuti dalla Squadra Mobile e dallo Sco che, attraverso l’analisi di tabulati prima ed i rilievi (analisi morfologica) più tecnicamente avanzati operati dal Servizio di Polizia Scientifica (sezione indagini elettroniche) poi, hanno consentito di risalire all’identità dei presunti responsabili.