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Discoteche, Cecchetto: "Non vorrei fossero capro espiatorio"

25 giugno 2021 | 14.27
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Il dj all'Adnkronos: "Penalizzate per prime, come avveniva per le stragi del sabato sera o per l'alcol"

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"Mi sembra strano che ancora si parli di questo, non vorrei che le discoteche fossero il capro espiatorio". Così all’Adnkronos Claudio Cecchetto, storico dj e produttore musicale, che, riguardo la possibilità che le sale da ballo possano ritardare la loro riapertura a causa della variante Delta del Covid, qualora non venisse confermato l’aumento delle vaccinazioni fra i giovani, aggiunge: "Le discoteche vengono penalizzate per prime, come avveniva per le stragi del sabato sera o per l’alcol, è come se ci si volesse lavare la coscienza”.

“E’ chiaro che bisogna fare attenzione se c’è la variante Delta – aggiunge Cecchetto – Ma i giovani mica se ne stanno a casa se le discoteche sono chiuse. I gestori farebbero attenzione perché se non stanno attenti poi non lavorano. Sono persone coscienti, non sono diversi da altri tipi di lavoratori, e seguono le indicazioni dei Dpcm”.

Quanto al vaccino anche per i giovani, conclude il dj, “anche io ho dei figli e cerco di orientarmi guardando ciò che succede e stando attento. È logico che ci si preoccupi per loro, ma le vaccinazioni sono tantissime e davvero pochi i casi che hanno avuto complicazioni”.

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