Rivelazione di notizie o documenti di cui è vietata la divulgazione: è questo il reato previsto dall'articolo 10 della legge IX emanata l'11 luglio del 2013 , che modifica il Codice penale e il Codice di procedura penale del Vaticano, per cui si rischia la condanna a una pena che può variare da 4 a 8 anni di carcere. E' il reato di cui sono accusati monsignor Lucio Angel Vallejo Balda e Francesca Immacolata Chaouqui, rispettivamente segretario e membro della Cosea, la Commissione referente di studio e indirizzo sull'organizzazione delle strutture economico-amministrative della Santa Sede, entrambi arrestati e la donna poi rilasciata per la collaborazione assicurata alle indagini.
"Chiunque si procura illegittimamente o rivela notizie o documenti di cui è vietata la divulgazione, è punito con la reclusione da sei mesi a due anni o con la multa da euro mille ad euro cinquemila - recita il codice penale vaticano - Se la condotta ha avuto ad oggetto notizie o documenti concernenti gli interessi fondamentali o i rapporti diplomatici della Santa Sede o dello Stato, si applica la pena della reclusione da quattro a otto anni. Se il fatto di cui al comma precedente è commesso per colpa, si applica la pena della reclusione da sei mesi a due anni".
La modifica del Codice penale del Vaticano, attraverso la legge IX del 11 luglio 2013 è intervenuta a pochi mesi di distanza dal caso 'Vatileaks' e del processo concluso il 10 novembre del 2012 a carico di Paolo Gabriele, maggiordomo di Papa Benedetto XVI, che fu condannato a 4 mesi, poi ridotti a 2 e infine graziato da Joseph Ratzinger.