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Djokovic 'no vax', premier Australia: "In regola o torna a casa"

05 gennaio 2022 | 10.34
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Morrison: "Nessun trattamento speciale. Se non ha i requisiti, lo mettiamo sul primo aereo"

(Afp)
(Afp)

L'Australia potrebbe respingere il no vax Novak Djokovic, parola del premier Scott Morrison. Il tennista serbo, a quanto pare non vaccinato, ha ottenuto un'esenzione per partecipare all'Australian Open, il primo Slam stagionale. Il trattamento riservato al fuoriclasse fa discutere, il caso diventa politico e il primo ministro interviene con dichiarazioni perentorie.

"Chiunque entri in Australia deve avere i requisiti. Quando Djokovic arriverà, credo non manchi molto, dovrebbe fornire una spiegazione plausibile se non fosse vaccinato. Aspettiamo e vediamo quali elementi fornisce. Se la documentazione fosse insufficiente, verrebbe trattato come tutti gli altri e verrebbe rimesso sul primo aereo. Non ci sono regole speciali per Novak Djokovic", dice Morrison. Il premier, d'altra parte, evidenzia che "questa circostanza non è unica. Altre persone hanno avuto queste esenzioni e hanno prodotto sufficienti elementi a sostegno. La questione qui è legata al fatto se" Djokovic "abbia elementi sufficienti per dimostrare che ha diritto all'esenzione".

In attesa di ulteriori sviluppi, gli Australian Open sono costretti ad adottare una posizione difensiva. "Djokovic non ha avuto nessun trattamento di favore. Se ha ottenuto l'esenzione medica per partecipare è perché ne ha diritto", dice il direttore dell'Australian Open, Craig Tiley, negando di aver aperto una corsia preferenziale per il numero 1 del mondo.

"Lo so che molte persone sono spiazzate dal vedere Novak in Australia viste le sue dichiarazioni sul tema delle vaccinazioni negli ultimi due anni -aggiunge Tiley-. Tuttavia, sta a lui decidere se spiegare o no pubblicamente la sua condizione e la ragione per cui ha ottenuto l'esenzione".

Il tema fa discutere. "Sarebbe cosa buona se Djokovic desse qualche spiegazione" sull'esenzione medica, dice Toni Nadal. Lo zio di Rafael e a lungo suo coach, che ora cura l'accademia di famiglia e segue il canadese Felix Auger-Aliassime, ha pubblicato un articolo sul Pais, il principale quotidiano generalista spagnolo, in cui si è detto sorpreso dall'esito della vicenda. "Pensavo che avrebbe rinunciato o si sarebbe vaccinato" ha scritto.

Toni Nadal esclude la possibilità di irregolarità o trattamenti di favore per Djokovic. Il serbo, spiega, "non è obbligato a dare alcuna spiegazione, ma deve essere consapevole del suo ruolo di punto di riferimento mondiale in un periodo di grave crisi sanitaria che sta causando così tanto dolore". Di fronte a uno scenario in cui "parenti non si sono potuti vedere per due anni", conclude, "mi piace pensare che Djokovic darà un segnale di sensibilità e comprensione".

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