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Draghi vede positivo: "La crescita nell'area Euro prende slancio, la ripresa si rafforza"

23 marzo 2015 | 17.24
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Anche se l'inflazione resta sotto osservazione: rimarrà "molto bassa o negativa nei prossimi mesi". Intanto, il quantitative easing sta dando i frutti sperati ma, avverte il numero uno dell'Eurotower, le riforme strutturali "devono essere attuate con determinazione"

 (Xinhua/Luo Huanhuan) (dzl) - Infophoto - INFOPHOTO
(Xinhua/Luo Huanhuan) (dzl) - Infophoto - INFOPHOTO

La crescita economica nell'area euro "sta guadagnando slancio". La base per la ripresa economica nell'area dell'euro si è chiaramente rafforzata". Il presidente della Bce Mario Draghi, in audizione alla commissione Affari economici del Parlamento europeo, vede positivo. Questo, spiega, "è dovuto al calo, in particolare, dei prezzi del petrolio, al consolidamento della domanda esterna e al deprezzamento dell'euro". Al contrario, continua a preoccupare l'inflazione. Rimarrà "molto bassa o negativa nei prossimi mesi", a causa del calo del prezzo del petrolio "che continuerà a influenzare il tasso fino alla fine dell'anno". Anche se "tornerà ad aumentare gradualmente verso la fine dell'anno".

In questo scenario, sta funzionando il quantitative easing, l'acquisto massiccio di titoli, lanciato dall'Eurotower. Il ritmo degli acquisti finora effettuati nell'ambito del Qe "mette il programma globale sulla buona strada per raggiungere un totale di 60 miliardi di euro nel mese di marzo". Ma il numero uno della Bce avverte: i "risultati positivi" del Qe della Bce "non dovrebbero distrarre gli altri soggetti a contribuire a rimettere l'economia in carreggiata". Le politiche di bilancio "devono sostenere la crescita economica, garantendo nel contempo la sostenibilità del debito". L'attuazione piena e coerente del Patto di stabilità e crescita "è fondamentale per la fiducia nel nostro quadro di bilancio". Le riforme strutturali "dovrebbero essere attuate tempestivamente e con determinazione".

Infine, il capitolo Grecia. "Sono fiducioso che con la buona volontà delle parti si potrà ristabilire una prospettiva credibile per una conclusione positiva della revisione" in corso del programma di sostegno finanziario alla Grecia, dice Draghi. Che vuole tornare a chiarire un concetto su cui si è più volte soffermato. La Bce "non ricatta la Grecia. Anzi, è esposta per 104 miliardi di euro, pari al 65% del Pil greco. E' la più alta esposizione di tutta l'area euro".

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