Milano, 8 par. (Adnkronos Salute) - Il virus Ebola spaventa l'Europa. E l'Italia. L'epidemia in corso in Guinea, e il 'salto' del virus che "non si è fermato ai villaggi rurali - sottolinea Pierangelo Clerici, presidente dei microbiologi clinici italiani - ma ha iniziato a diffondersi in un grande centro urbano dove vivono 2 milioni di persone", ha fatto scattare il codice rosso negli aeroporti europei di Parigi, Bruxelles, Madrid, Francoforte e Lisbona, principali scali dei voli provenienti dall'Africa.
"Sarebbe bene che anche l'Italia iniziasse ad attivare misure di attenzione negli aeroporti e nei centri di prima accoglienza", avverte il presidente dell'Amcli (Associazione microbiologi clinici italiani). Il Belpaese, spiega, "non ha voli diretti con le capitali dei Paesi attualmente coinvolti dall'epidemia. Se da una parte è positivo, dall'altra è un fattore di difficoltà poiché passeggeri infetti potrebbero arrivare dagli scali europei".
L'isolamento dei casi, continua l'esperto, "non basta. E' fondamentale tracciare la catena di trasmissione. Tutti i contatti dei pazienti che potrebbero essere stati contagiati dovrebbero essere monitorati e isolati al primo segno dell'infezione. La rete dei laboratori di microbiologia clinica in Italia comprende alcuni centri di riferimento con strutture di alto isolamento e capacità tecniche di diagnosticare queste patologie".(segue)