
Nella sede di Confedilizia a Roma si è svolto ieri l'evento "Le Nuove tasse europee. Dal green al tabacco: i rischi per l'Italia" organizzato da Nazione Futura. È stata un'occasione importante per discutere con parlamentari di maggioranza e opposizione dei rischi per cittadini e imprese delle nuove tasse europee. Non è la prima volta che l’Europa porta avanti proposte che rischiano di impattare gravemente le filiere produttive d’eccellenza del nostro Paese. È già accaduto con il settore automotive e con l’introduzione di misure ideologiche come quelle relative alle “case green”: interventi che, anziché favorire la crescita e la competitività nel rispetto delle specificità nazionali, hanno spesso determinato la chiusura di imprese e la perdita di posti di lavoro. Un rischio analogo si presenta oggi con la proposta di revisione della Direttiva sulle accise del tabacco (Ted), presentata dalla Commissione Europea il 16 luglio scorso, che introduce misure ideologiche che produrrebbero impatti gravissimi per un comparto agricolo e industriale strategico per l’Italia.
Dopo i saluti del Presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa e l'introduzione di Francesco Giubilei, Presidente di Nazione Futura, sono intervenuti Maria Elena Boschi, Presidente del Gruppo parlamentare “Italia Viva-ll Centro-Renew Europe” alla Camera dei deputati, Dario Damiani, Membro della Commissione Bilancio del Senato, Massimo Garavaglia, Presidente della Commissione Finanze del Senato, Alessandro Giglio Vigna, Presidente della Commissione Politiche UE della Camera dei deputati, Marco Osnato, Presidente della Commissione Finanze della Camera dei deputati. Ha moderato l’evento il Vicedirettore di Adnkronos Fabio Insenga.
L’On. Marco Osnato, Presidente della Commissione Finanze della Camera dei deputati e responsabile economico di Fratelli d’Italia, ha spiegato che "le norme Ue su politiche verdi e tabacchi, al centro di questo convegno, esemplificano quell'idea negativa che Margaret Thatcher, nata esattamente un secolo fa, ebbe a definire 'superstato europeo che esercita un nuovo dominio da Bruxelles'. No, non è questo che dovrebbe imporci l'istituzione che più di tutte esprime le ragioni, innanzitutto culturali, dell'Occidente democratico fondato sulla libertà".
La ristrutturazione delle accise, ha proseguito Osnato, "comporterebbe un aggravio significativo del prelievo, in danno di un'intera filiera; come già il cosiddetto Green Deal sembra aver assestato un duro colpo all'automotive e, in generale, ai settori a più elevata intensità di capitale. All'Ue manca una base di politica fiscale comune, che eviterebbe fughe in avanti su questa o quell'imposta, ponendo fine a un dumping interno che invece si verifica troppo spesso e a danno dell'Italia, checché ne dicano i nostri cugini d'oltralpe. I cittadini non sono sudditi e le loro ragioni vanno ascoltate: come ha fatto la Commissione da me presieduta, con due importanti indagini conoscitive sulla distribuzione dei carburanti e il comparto tabacchi. Perché, in ogni caso, il Fisco non può servire a fare cassa: deve essere orientato a sostenere la competitività, magari nei settori strategici, per favorire la crescita. Prima l'Ue se ne accorge – ha concluso – prima si concentra sui temi che davvero possono renderla più prospera e coesa; e meglio sarà per tutte le Nazioni dell'Ue. A partire dall'Italia, che finalmente, grazie al Governo Meloni, ha il rispetto e l'ammirazione con cui gli altri Stati membri dovrebbero guardarla".
È poi intervenuto l’On. Alessandro Giglio Vigna, Presidente della Commissione politiche dell’Unione Europea della Camera, il quale ha affermato che "Non vi è una logica da parte di Bruxelles nel proporre una Direttiva così radicale e di matrice puramente ideologica, che se entrasse in vigore porterebbe il nostro paese nella stessa situazione della Francia in cui vi è una normativa simile a questa nuova direttiva, un aumento del consumo dei prodotti di contrabbando a vantaggio della criminalità organizzata e a svantaggio della salute. La XIV Commissione che io presiedo – ha poi proseguito – sta svolgendo una analisi della proposta di direttiva in fase ascendete, e la direzione che sta prendendo il dibattito è di dare parere negativo alla proposta, sarà un primo importante presa di posizione politica e istituzionale da parte dell'Italia sul tema".
Nel suo intervento il Presidente di Nazione Futura Francesco Giubilei ha affermato: “L’Europa sta attraversando una fase di grandi trasformazioni, in cui le scelte fiscali e regolatorie giocano un ruolo sempre più decisivo nel delineare il futuro economico e produttivo delle Nazioni. In questo contesto, ogni decisione dell’Unione dovrebbe tenere conto delle specificità nazionali e della sostenibilità delle filiere produttive locali. La proposta di revisione della Direttiva sulle accise del tabacco e della nicotina, presentata dalla Commissione Europea lo scorso 16 luglio, rischia invece di penalizzare fortemente un settore strategico per l’Italia, con conseguenze pesanti per le tasche dei cittadini, per la tenuta delle filiere agricole e industriali, e per la competitività del nostro export. Difendere il modello italiano – basato su innovazione, investimenti e una regolazione fiscale differenziata tra prodotti tradizionali e innovativi – significa tutelare non solo il nostro sistema produttivo, ma anche la sovranità economica del Paese”.