Un edificio immerso nell’acqua e nel verde, soluzioni avanzate per l’efficienza energetica e un forte legame con il territorio: nasce a Merano la nuova sede di Alperia. Un progetto che vuole andare oltre la realizzazione di un nuovo spazio di lavoro e racconta il modo in cui il provider altoatesino interpreta la sostenibilità, l’innovazione e la responsabilità verso la comunità in cui opera.
Il complesso (una torre ellittica di sette piani e un corpo più basso e allungato), inaugurato oggi e che porta la firma dello Studio veneziano Cecchetto&Associati, ospiterà circa 300 collaboratori di Alperia ed Edyna, la società del Gruppo che gestisce la rete di distribuzione elettrica e gas, e rappresenta un investimento strategico pensato per accompagnare la crescita dell’azienda e supportare la transizione energetica del territorio - spiega l'azienda in una nota - Il complesso è stato progettato per offrire ambienti di lavoro efficienti, funzionali e orientati alla qualità della vita lavorativa, favorendo collaborazione e benessere delle persone.
Acqua e verde, elementi identitari dell’Alto Adige e centrali nella tradizione idroelettrica di Alperia, caratterizzano l’area su cui sorge la sede e contribuiscono alla qualità ambientale del sito. Non si tratta di elementi simbolici, ma di scelte che incidono sul microclima e sull’inserimento nel contesto urbano, in coerenza con la visione di sviluppo sostenibile del Gruppo. Il cuore del complesso è un grande specchio d’acqua di 2.500 metri quadrati che ricopre completamente il parcheggio interrato.
La seconda cifra distintiva è il rapporto tra architettura e verde. L’edificio Edyna è sormontato da un parco pensile di oltre 2.000 metri quadrati che riproduce un habitat alpino, autosufficiente, coerente con il contesto e progettato per durare nel tempo, crescere e integrarsi con il paesaggio locale.
Dal punto di vista energetico, la nuova sede integra soluzioni orientate all’efficienza e all’uso responsabile delle risorse. Un impianto fotovoltaico da 70 kW contribuisce ai fabbisogni energetici dell’edificio, affiancato da sistemi di climatizzazione a basso consumo e da una progettazione attenta alla gestione delle superfici esterne e dell’acqua. La mobilità sostenibile è parte integrante del progetto: il complesso dispone di 100 punti di ricarica per veicoli elettrici, a supporto degli spostamenti di collaboratori e visitatori e in linea con la strategia del Gruppo per la decarbonizzazione dei trasporti.
La struttura è stata progettata secondo criteri di sostenibilità riconosciuti a livello internazionale ed è in fase di richiesta della certificazione Leed Gold. Al di là delle certificazioni, l’obiettivo del progetto è offrire spazi di lavoro capaci di coniugare efficienza operativa, comfort e attenzione alle persone. Gli ambienti interni comprendono uffici, sale riunioni, una sala convegni modulabile, un ristorante aziendale, una caffetteria e una palestra. Al piano terra della torre aprirà a gennaio 2026 il nuovo Energy Point, l’ufficio clienti di Alperia, pensato come luogo di incontro e consulenza sui servizi legati all’energia.
L’edificio si inserisce idealmente in un più ampio processo di rigenerazione urbana che riguarderà l’area delle ex Caserme di Merano, destinata a trasformarsi in un nuovo luogo orientato alla sostenibilità ambientale e alla qualità degli spazi pubblici. La realizzazione del complesso rientra nel piano di investimenti del Gruppo Alperia che, nel primo semestre 2025, ha raggiunto circa 68 milioni di euro, destinati al potenziamento delle reti di distribuzione, all’ammodernamento delle centrali idroelettriche e allo sviluppo del teleriscaldamento.
Per Luis Amort, direttore generale di Alperia, "questa sede incarna la nostra visione: innovazione, sostenibilità e attenzione al territorio. È il simbolo di un’azienda che investe per crescere insieme alla comunità, creando valore economico e sociale. Con questo progetto confermiamo il nostro impegno per la transizione energetica e per un futuro più verde”.
Secondo Alberto Cecchetto, architetto della Cecchetto&Associati di Venezia, "il progetto si inserisce in un luogo ancora alla ricerca della propria identità e strategico per il futuro di Merano. Abbiamo lavorato con l’obiettivo di realizzare un primo tassello di un 'tessuto verde' capace di ridisegnare, dare ordine all’area circostante, dove caserme, rive del fiume, ippodromo e edifici residenziali non riescono ancora a dialogare".