
Il responsabile per le politiche digitali di Amazon in Europa, Yohann Bénard, presenta il piano per portare internet satellitare ad alta velocità in tutto il mondo
Una costellazione di oltre 3.200 satelliti in orbita terrestre bassa (LEO) per portare Internet ad alta velocità in ogni angolo del pianeta, dalle metropoli ai villaggi più remoti. È questa la sfida di Project Kuiper, l’ambiziosa iniziativa di Amazon illustrata da Yohann Bénard, Public Policy Director EU Digital and France di Amazon, durante la conferenza internazionale ComoLake 2025, a Cernobbio.
Il progetto nasce con una missione chiara: fornire connettività veloce e affidabile ai clienti di tutto il mondo, comprese le comunità non servite o poco servite.
Connettere chi è rimasto indietro
Oggi sono ancora miliardi le persone senza accesso a una connessione stabile. Kuiper punta a colmare quel divario digitale che continua a penalizzare scuole, ospedali, imprese e istituzioni pubbliche, offrendo banda larga satellitare con latenza ridotta grazie all’orbita LEO, che consente applicazioni in tempo reale come videoconferenze, telemedicina, didattica online e servizi cloud.
Amazon ha già completato sei missioni Kuiper, mettendo in orbita 153 satelliti, e ha siglato 80 contratti di lancio con i principali operatori mondiali – Arianespace, Blue Origin, SpaceX e United Launch Alliance – nel più grande accordo commerciale di procurement di razzi mai concluso.
I terminali per i clienti saranno compatti, facili da installare e disponibili in tre versioni, capaci di offrire velocità fino a 100, 400 e 1.000 Mbps. Le prime prove condotte a settembre con un terminale di livello enterprise hanno superato la soglia del Gigabit al secondo: un risultato che rappresenta una pietra miliare per la connettività satellitare.
Un tassello per la connettività europea
Kuiper, ha spiegato Bénard, può avere un ruolo chiave nel panorama europeo: “La connettività satellitare in orbita bassa rappresenta un approccio efficace per colmare il digital divide in Europa. Il nostro sistema integra e amplia le soluzioni esistenti, permettendo una copertura universale, anche nelle aree rurali e montane”.
Un recente studio di Analysys Mason per Amazon ha stimato che la banda larga LEO potrebbe ridurre fino al 37% le sovvenzioni pubbliche necessarie per portare la fibra in tutte le case di sette Paesi dell’Unione europea (Repubblica Ceca, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Italia e Polonia), con un risparmio potenziale di 26 miliardi di euro entro il 2030.
Solo in Italia, la connettività satellitare potrebbe contribuire a ridurre di 6,9 miliardi di euro gli investimenti pubblici necessari per coprire le aree più remote. “Mentre il costo di connessione in fibra cresce esponenzialmente nelle zone a bassa densità abitativa – ha osservato Bénard – la connettività LEO mantiene lo stesso costo ovunque, rendendola una soluzione più efficiente e sostenibile”.
Partnership europee e impatto economico
Project Kuiper è anche una leva industriale per il settore spaziale europeo. Amazon collabora con aziende strategiche come Arianespace e Beyond Gravity, che producono componenti e sistemi di lancio fondamentali per il progetto.
Secondo una ricerca di Oxford Economics, circa il 26% degli investimenti pubblicamente annunciati da Amazon per Kuiper sarà destinato all’industria spaziale europea. Le partnership con Arianespace e Beyond Gravity rappresentano i contratti più grandi nella storia delle due aziende e genereranno, entro il 2029, 2,8 miliardi di euro di contributo al PIL europeo, oltre 3.000 posti di lavoro all’anno e 790 milioni di euro di entrate fiscali per i governi dell’UE.
“Questi numeri dimostrano come le collaborazioni transatlantiche tra aziende tecnologiche possano generare valore condiviso, coniugando innovazione e sviluppo locale”, ha sottolineato Bénard.
Sostenibilità e regole globali per lo spazio
Il dirigente di Amazon ha inoltre richiamato l’attenzione sulla necessità di un quadro normativo internazionale uniforme per garantire la sicurezza e la sostenibilità delle operazioni spaziali.
Amazon è tra i firmatari della “Zero Debris Charter” dell’Agenzia spaziale europea (ESA) e ha integrato fin dall’inizio criteri ambientali e di sicurezza nella progettazione della costellazione Kuiper. Tuttavia, Bénard ha espresso preoccupazione per alcune proposte dell’European Union Space Act (EUSA), che potrebbero introdurre requisiti tecnici difficilmente realizzabili con le tecnologie attuali: “Le regole devono basarsi su standard scientifici e best practice internazionali. Stabilire parametri che nessun satellite oggi può rispettare rischia di frenare gli investimenti e rallentare lo sviluppo del settore in Europa”.
In un settore globale come quello spaziale, ha concluso, “servono regole uguali per tutti, fondate su evidenze tecniche e sulla cooperazione internazionale”.
Una rete globale per un pianeta connesso
Project Kuiper è dunque più di una costellazione di satelliti: è un’infrastruttura strategica che unisce tecnologia, sostenibilità e cooperazione industriale. Quando la rete sarà completata, coprirà quasi ogni punto della Terra, comprese le regioni più settentrionali del Nord America e dell’Europa, offrendo una nuova prospettiva sulla connettività globale.
“Stiamo costruendo una rete in grado di portare Internet dove finora non è mai arrivato”, ha dichiarato Bénard. “Perché l’innovazione, per essere davvero tale, deve essere accessibile a tutti”.