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L'impact investing attrae sempre più capitali

Perché la finanza d'impatto rappresenta un trend in costante aumento?

L'impact investing attrae sempre più capitali
09 ottobre 2023 | 11.25
LETTURA: 2 minuti

Quando si parla di impact investing o finanza d'impatto, si intendono tutti quegli investimenti in imprese, specie in startup innovative, organizzazioni, fondi e strumenti che, oltre a un rendimento finanziario, generano un impatto ambientale o sociale positivo e misurabile. Un ambito in decisa crescita, le cui risorse investite hanno superato il miliardo di euro nel 2022, a dispetto di un contesto macroeconomico globale caratterizzato da estrema incertezza e volatilità. Dunque, sempre più investitori in Italia e nel mondo sono attratti dall'impact investing e il trend per i prossimi anni è previsto in ulteriore espansione. Secondo uno studio di Vontobel, società di gestione finanziaria elvetica attiva a livello globale, 7 investitori su 10 sono intenzionati ad aumentare le allocazioni sulla finanza d'impatto nei prossimi tre anni. Un trend accelerato anche dall'attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Numeri che la dicono lunga circa la svolta verso investimenti finanziari sempre più sostenibili, ma anche duraturi. Il report appena citato, infatti, sottolinea che oggi gli investitori sono più portati ad esporsi in settori che garantiscano una maggiore resilienza e prospettive di lungo termine, la cui attività è legata ad esempio a cambiamenti strutturali, come l'innovazione tecnologica e che vadano oltre le cicliche tendenze macroecnomiche di breve durata. In questo senso, gli investitori sono decisi a scommettere su strategie sostenibili concrete e misurabili, meglio allineate ai propri obiettivi e valori, rinnegando al tempo stesso l'ambientalismo di facciata espresso da fenomeni come il greenwashing.

Uno dei principali nodi da districare nell'impact investing è rappresentato dalla difficoltà oggettiva nel misurare adeguatamente le performance non finanziarie di un investimento ovvero il suo impatto in termini di sostenibilità ambientale e sociale. Una difficoltà principalmente connessa alla scarsità di dati di qualità sulle attività ESG delle imprese o dei fondi in cui si è investito e anche per il fatto che le metodologie e gli standard di misurazione e rendicontazione sono relativamente recenti e quindi in costante evoluzione.

Le prospettive di crescita

Secondo la ricerca Vontobel, a livello globale, l'81% dell'impact investing è guidato dall'obiettivo di decarbonizzazione, di transizione verso Net-Zero per il 77% e di tutela della biodiversità per il 56%. Entrando nel dettaglio delle diverse aree del mondo, la quota principale di investitori in finanza d'impatto si trova nei paesi europei (70%), seguita dall'Asia-Pacifico (57%) e dal Nord America (56%). Parlando di classi di investimento, nei prossimi tre anni le allocazioni maggiori sono previste per il 51% nelle infrastrutture, per il 38% nel settore immobiliare, per il 23% nelle materie prime.

Infine, a livello di fattori ESG più rilevanti nel guidare le strategie, gli investitori nordamericani e asiatici investono maggiormente in fondi e organizzazioni impegnati in tematiche di sostenibilità sociale, rispettivamente con il 63% e 66%, in misura minore gli investitori europei (53%).

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