Webuild, Evolutio: 120 anni d'Italia raccontati attraverso le sue infrastrutture

Salini, 'abbiamo voluto restituire la memoria di un secolo di trasformazioni'

Webuild, Evolutio: 120 anni d'Italia raccontati attraverso le sue infrastrutture
02 ottobre 2025 | 20.09
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Cosa sarebbe l’Italia senza l’Autostrada del Sole, dove transitano ogni giorno oltre 100mila veicoli; senza la diga di Ridracoli, che assicura acqua potabile per oltre un milione di persone servendo 50 comuni della Romagna oltre che delle Marche; o ancora senza l’alta velocità ferroviaria, che dal Pendolino al Frecciarossa ha messo in movimento decine di milioni di italiani? Sarebbe un Paese orfano del suo boom economico, di quella spinta propulsiva che dalla radice agricola ereditata dalla prima e dalla seconda guerra mondiale ne ha accelerato la corsa sui binari della storia fino a condurlo tra le prime potenze industriali del mondo. Alle infrastrutture che hanno modernizzato il Paese accelerandone lo sviluppo e abbattendo le distanze economiche e sociali tra Nord e Sud, è dedicato il progetto Evolutio lanciato e sostenuto da Webuild, leader mondiale proprio nella costruzione delle grandi opere.

Il 7 ottobre presso il Museo dell’Ara Pacis di Roma si inaugura così “Evolutio. Building the future for the last 120 years”, la mostra che rimarrà aperta fino al 9 novembre e che racconterà proprio come le infrastrutture realizzate da Webuild in oltre un secolo di storia abbiano dato il loro contributo allo sviluppo dell’Italia e al cambiamento degli stili di vita degli italiani. "Con Evolutio – spiega Pietro Salini, amministratore delegato di Webuild – abbiamo voluto restituire la memoria di un secolo di trasformazioni, mostrare come strade, dighe, ferrovie, porti e aeroporti abbiano cambiato la vita delle persone e continuino a farlo oggi. È il nostro contributo a una riflessione collettiva: ricordare da dove veniamo, per capire meglio dove vogliamo andare".

La mostra è un viaggio nella storia con video e installazioni immersive che accompagnano il visitatore nel passato, dagli anni ’30 ad oggi, all’interno dei cantieri dove sono state realizzate le opere iconiche che tutti conoscono. Alle installazioni sono accompagnate oltre 100 immagini storiche e contemporanee delle infrastrutture che hanno segnato lo sviluppo del Paese, oltre a testimonianze d’epoca e attuali dei protagonisti delle grandi opere, operai, tecnici e ingegneri che hanno contribuito alla loro costruzione.

Seguendo il percorso espositivo si compie così un viaggio che va dallo sviluppo del sistema energetico e idrico degli anni Trenta e Quaranta del secolo scorso, passa per la rivoluzione dei trasporti degli anni Cinquanta, la costruzione delle prime linee metropolitane, delle autostrade, fino allo sviluppo dei grandi centri urbani. È un percorso che non ha fine perché alle opere del passato seguono – in un flusso continuo – quelle del presente e del futuro: il Terzo Valico dei Giovi (l’alta velocità che collegherà Genova a Milano), la nuova diga foranea di Genova, il Tunnel di Base del Brennero (il tunnel ferroviario più lungo del mondo), la linea C della metropolitana di Roma, l’alta velocità che collegherà Napoli a Bari, fino al Ponte sullo Stretto di Messina, che Webuild è pronta a costruire alla guida del consorzio Eurolink.

Evolutio racconta questo viaggio nell’ambito di un’iniziativa culturale che non si esaurisce nella Mostra ma diventa permanente grazie al lancio del Museo Digitale che avverrà in concomitanza con l’inaugurazione del 7 ottobre. Si tratta di uno dei primi esempi al mondo di un museo digitale delle infrastrutture, un sito che raccoglie testimonianze, video e foto inediti, insieme a materiali d’archivio unici come quelli firmati dal fotografo Guglielmo Chiolini o dal regista Ermanno Olmi. All’interno del sito Evolutio è inoltre possibile consultare oltre 400 schede delle 3.700 opere costruite da Webuild, e dalle imprese confluite in Webuild, dall’inizio del XX secolo a oggi, accedere a un’area multimedia con oltre 10mila foto e a un’area edutainment dedicata ai giovani tra i 15 e i 25 anni.

Chiude il viaggio digitale la sala museale “Non si farà mai” che ricostruisce la storia di tutte quelle opere – divenute poi iconiche – che non si sarebbero dovute costruire per l’opposizione di alcuni “disfattisti”. Dal Golden Gate di San Francisco all’Opera House di Sydney fino all’Autostrada del Sole italiana, i resoconti delle critiche che accompagnarono quei progetti suonano come un monito per il presente e per il futuro, e spiegano in che modo un’opera come il Ponte sullo Stretto di Messina possa davvero diventare un’occasione di riscatto nazionale.

Per Webuild lanciare un progetto come Evolutio significa continuare a investire sulla cultura d’impresa proseguendo la grande tradizione italiana inaugurata da marchi come Olivetti, Pirelli, Armani, Fendi. Dall’Hangar Bicocca di Milano, l’ex fabbrica Pirelli oggi trasformata in uno dei più grandi spazi espositivi d’arte contemporanea d’Europa, al “Colosseo Quadrato” dell’EUR divenuto la casa della Maison Fendi, fino a Ivrea, la città industriale riconosciuta patrimonio dell’Unesco in quanto memoria visionaria della Olivetti, i grandi esempi di cultura d’impresa impressi nell’immaginario collettivo si arricchiscono oggi di una nuova esperienza assolutamente inedita, perché mai prima d’ora un’azienda leader nelle costruzioni aveva sposato un progetto culturale tanto ambizioso.

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