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Elezioni 2022, Berlusconi: "Non farò premier né presidente Senato"

04 agosto 2022 | 09.18
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Il Cavaliere non esclude però di candidarsi a Madama. E sulle alleanze del centrosinistra: "Trovo triste che si mettano insieme solo contro qualcuno o qualcosa"

(Foto Fotogramma)
(Foto Fotogramma)

"Non ho ancora deciso se candidarmi, ma sicuramente è totalmente infondata la voce di una mia ambizione di fare il presidente del Senato". Così il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi a Non stop news su Rtl 102.5 in vista delle elezioni politiche del 25 settembre 2022.

Potrebbe fare il presidente del Consiglio? "No, presidente del Consiglio no - risponde il Cavaliere - l'ho fatto per oltre 10 anni con grandi risultati, adesso bisogna lasciare che ci sia qualcuno che possa fare delle buone cose".

Poi, a una nuova domanda su una sua candidatura il 25 settembre: "Forse mi candiderò per il Senato - risponde - ma penso di essere più utile restando in Europa, a lavorare per convincere l'Ue a darsi una posizione nei confronti di Usa Cina e Russia. Per fare questo - prosegue Berlusconi - l'Europa deve diventare una potenza militare, con un esercito comune di 100 mila effettivi. Ma occorre modificare l'articolo della costituzione che impone il voto unanime. Basta che un solo paese su 26 dica di no, e si blocca tutto. Serve una maggioranza qualificata, almeno per alcune materie, e in Europa credo di potere svolgere un ruolo importante, vedremo cosa fare".

"Faremo un governo di alto profilo, credibile in Europa e nel mondo. Troveremo qualche eccellente individualità dell'economia, della cultura, della scienza e dell'amministrazione", sottolinea Berlusconi aggiungendo: "La ripartenza dell'Italia è appena cominciata, dobbiamo consolidarla e implementarla, e alcune risposte le daremo già prima delle elezioni, così da permettere agli italiani di orientarsi".

"Tajani, Bernini e Ronzulli? Sono nomi di alto profilo, possono sicuramente essere tra i ministri indicati per il prossimo governo".

Quanto alle alleanze nel centrosinistra: "Trovo triste che si mettano insieme solo contro qualcuno o qualcosa". "L'accordo Calenda-Pd è una cosa ovvia - spiega Berlusconi - Calenda è stato ministro di due governi di sinistra, è europarlamentare eletto con il Pd, si è autodefinito più volte di centrosinistra, il suo approdo naturale era a sinistra. Tutta questa operazione - aggiunge - serviva solo a ingannare gli elettori moderati, per portarli dalla parte della sinistra, per impedire a quelli che loro chiamano 'le destre' di governare. Non ci riusciranno, ma trovo triste che si mettano contro solo contro qualcuno o contro qualcosa. Ma la sinistra è sempre stata così: essendo divisa e povera di idee, per stare insieme deve trovare un avversario da combattere".

Fuoriusciti

"Ho preso atto delle fughe da Forza Italia con amarezza e delusione personale", fa sapere. "Mi chiedo però queste persone come si sentono verso i loro elettori. Dopo aver combattuto contro la sinistra, ed aver subito insulti e ironie per questo, come si sentono ad andare con loro, quelli degli insulti e delle ironie. E una cosa che non capisco - insiste Berlusconi - tanto più che, dopo l'accordo di Calenda con la sinistra, è chiaro che quegli eventuali voti che vorrebbero portarci via serviranno solo a lasciare il governo nelle mani di quelli che li hanno insultati".

Draghi

Poi ha ribadito: "Vorrei escludere in maniera assoluta che ci sia stata una responsabilità di Forza Italia nella caduta del governo Draghi". "Non ho più sentito Mario Draghi, non c'è stata una occasione per sentirlo. Io sono sempre stato dalla parte del governo - aggiunge l'ex premier - abbiamo dato 55 volte al fiducia al governo di Draghi. Per quanto ci riguarda il suo governo sarebbe potuto andare avanti fino alla fine della legislatura, naturalmente senza i 5s. Ma alla fine hanno prevalso altre logiche, ma non per nostra responsabilità".

Meloni

"Contro Giorgia Meloni è in atto una demonizzazione vergognosa", dice ancora il Cavaliere. "La scelta di Fratelli d'Italia di non partecipare al governo Draghi appartiene al passato - aggiunge - noi abbiamo preferito essere protagonisti di un'azione di governo. Ma guardiamo al futuro".

"Meloni è stata un'ottimo ministro di un mio governo, non manca tenacia e coraggio, contro di lei è in atto una demonizzazione vergognosa, come è stata fata di volta in volta contro i leader di centro destra, è accaduto nel 2009 nei confronti del mio governo - afferma ancora Berlusconi - Dopo che avevamo gestito magnificamente il terremoto dell'Aquila e abbiamo raggiunto il massimo consenso, è cominciata la campagna demolitrice, che ha portato alla caduta del mio governo, che è l'ultimo eletto su indicazione del voto dei cittadini".

Salvini

"Con la Lega abbiamo molti punti in comune, ma certamente linguaggio e atteggiamenti di Salvini non sono i nostri, così come l'elettorato", afferma quindi il presidente di Forza Italia aggiungendo: "Non credo che ci sono stati errori di Salvini nella perdita di consenso elettorale. La lega ha pagato un prezzo elettorale alla responsabilità di fare parte del governo Draghi, ma credo sia un successo politico e un investimento sul futuro".

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