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Panorama: "Sala è ineleggibile". Il candidato del Pd: "Su di me solo fango"

11 maggio 2016 | 17.18
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Giuseppe Sala (Fotogramma)
Giuseppe Sala (Fotogramma)

Giuseppe Sala, candidato sindaco del Pd a Milano, replica "senza rispondere" alla questione posta da Panorama (in un articolo che uscirà sul numero in edicola da domani, giovedì 12 maggio) "sui problemi legali e giuridici della sua ineleggibilità" in quanto commissario governativo per l’Expo.

Panorama scrive che il 28 ottobre 2015 Sala, in quel momento ancora pienamente attivo nel suo ruolo di commissario governativo, ha firmato una 'Dichiarazione ufficiale' per l’accettazione della nomina a consigliere d’amministrazione della Cassa depositi e prestiti, società pubblica. In quell’atto Sala nega di trovarsi nelle "cause di incompatibilità" previste dalla legge. Tra queste cause, nella medesima dichiarazione, è chiaramente ed espressamente indicato l’incarico di commissario governativo.

Accettando la nomina a consigliere della Cassa depositi e prestiti, "ancora una volta il candidato sindaco del centrosinistra ha dichiarato il falso in un atto pubblico. Non è la prima volta che questo accade. Era già avvenuto il 19 febbraio 2015, quando Sala aveva firmato la sua 'Situazione patrimoniale' come manager alla guida di Expo, in quel caso dimenticando una serie di proprietà immobiliari e di attività imprenditoriali e finanziarie, in Italia e all’estero".

Quanto all’incompatibilità del commissario Sala con la sua candidatura alle elezioni comunali, Panorama scrive che, in base alla giurisprudenza, non basterebbero le sue dimissioni (che grazie alla replica delle 'fonti di Palazzo Chigi' si scopre sono state presentate alla presidenza del Consiglio lo scorso 15 gennaio e protocollate il 18 gennaio).

Poiché Sala è stato nominato commissario di Expo da un decreto del presidente del Consiglio, per conferire pienezza legale alle dimissioni servirebbe "un atto formale di pari efficacia costituzionale": un altro decreto, insomma, che avrebbe dovuto notificare l’accettazione delle dimissioni. Ma di questo decreto non ne esiste traccia, secondo Panorama. In realtà, "né Sala né Palazzo Chigi rispondono al problema giuridico posto da Panorama: ovverosia l’esistenza di un decreto del presidente del Consiglio che, accettando le dimissioni di Sala da commissario di Expo, ne sopprima formalmente e legalmente la carica".

Sala aggiunge infine "una serie di frasi sgradevoli, su Panorama e sul vicedirettore Maurizio Tortorella, candidato nella Lista civica per Stefano Parisi. Ma queste sgradevolezze si qualificano da sole, e danno piena evidenza del nervosismo e della confusione che agita il candidato. La stessa confusione che forse giustifica le tante firme, da lui apposte con evidente inconsapevolezza di quanto veniva sottoscritto", conclude la nota.

Nel pomeriggio, la risposta del candidato a sindaco di Milano:"Non c'è nulla da risolvere. Io ho dato le dimissioni che sono state protocollate. Lo ha detto anche Palazzo Chigi. Evidentemente c'è chi lavora e chi lavora per buttare fango su altri". Giuseppe Sala, a margine del confronto fra candidati organizzato nella sede di Assolombarda. "Manca poco alle elezioni - taglia corto Sala -. Vedremo se i milanesi prediligeranno uno come me che si fa un mazzo per la città da un po' di anni o preferiranno chi butta solo fango. Comunque - conclude - la questione non esiste".

E sulla pagina Facebook ufficiale di Sala, il candidato del Pd milanese scrive: "Lo dico alla destra milanese. Se pensate di metterci in difficoltà con qualche invenzione un po' puerile, avete sbagliato di grosso. Impegnatevi almeno a cercare qualcosa di più convincente".

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